Cerca e trova immobili

MOTOMONDIALE"The Doctor" a 360°: "Quando è al top Lorenzo è intrattabile. Ad Aragon Pedrosa mi ha battuto"

07.10.15 - 16:40
Rossi resta comunque fiducioso per la vittoria nel Mondiale: "La mia esperienza potrà fare la differenza"
"The Doctor" a 360°: "Quando è al top Lorenzo è intrattabile. Ad Aragon Pedrosa mi ha battuto"
Rossi resta comunque fiducioso per la vittoria nel Mondiale: "La mia esperienza potrà fare la differenza"
SPORT: Risultati e classifiche

MOTEGI (Giappone) - "Sarà un finale molto difficile perché Lorenzo è fortissimo. La sua guida rasenta la perfezione. Abbiamo davanti quattro gare molto complicate. Riparto con 14 punti di vantaggio, non è tanto, ma abbiamo dimostrato che se lavoriamo bene, possiamo essere competitivi. Devo dire che Jorge è in uno stato di forma, fisica e mentale, incredibile. Quando lui è cosi, per me è imbattibile. Quando le condizioni per lui sono perfette, è capace di andare davvero forte!”. Valentino Rossi presenta così il Gp del Giappone in una intervista esclusiva a Maria Guidotti per "cycleworld":

“Ad Aragon era importante battere Dani perchè quei quattro punti avrebbero fatto comodo. Troppi rischi? In realtà ho gestito la situazione pensando al campionato. Ho giocato tutte le carte, anche quelle che non avevo. Ho provato a superare Dani Pedrosa nell’ultima chicane prima del rettilineo, dove di solito non è possibile passare. Ma Dani era ispirato e lui mi ha ripassato. Bisogna ammetterlo, quella domenica Dani è stato semplicemente più forte. Per fare buoni risultati servono tante cose. L’esperienza è una cosa che al momento giusto può servire. Non so se faccia andare più forte ma è una componente che in alcune occasioni mi sta aiutando. Avere esperienza ti aiuta molto quando sei in pista. Ti aiuta a commettere meno errori. È uno degli aspetti positivi dell’essere qua da così tanti anni. Secondo me la cosa che influisce di più sono le motivazioni. Più dell’allenamento e dell’età! Secondo me le motivazioni sono molto importanti, direi fondamentali. La domanda che ci si deve fare è ‘perché si corre?’ Io corro perché mi piace, perché provo un grande gusto quando lo faccio. Mi piace mettere a posto la moto e mi piace guidarla in pista. Questo significa che le motivazioni sono ancora altissime, anche dopo tanti anni. Tutto il resto è una conseguenza. Non sono spaventato per quando smetterò, anche perché continuerò a fare ciò che mi piace. Il motomondiale mi impegna molto e quando smetterò avrò tempo per fare tante cose alle quali ora non mi posso dedicare per questioni di tempo. Diciamo che mi piacerebbe fare ancora un sacco di cose. Ora sono impegnato con il mondiale, ma ho tante cose in programma che ora non riesco a fare!”.

Vuoi fare anche tu una domanda a Serge Pelletier e Patrick Fischer? Non perdere tempo, scrivi a sport@tio.ch

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE