Roland Habisreutinger si è detto soddisfatto dell'ingaggio del 26enne e ha indicato la difesa del futuro: «Prima i nostri e niente ultimatum»
LUGANO - Quattro anni a Romain Loeffel: il colpo è servito in quel di Lugano. I bianconeri si sono assicurati un giocatore forte e con l'"età giusta". Hanno firmato un nazionale svizzero e, contemporaneamente, hanno dimostrato di essere impegnatissimi nella costruzione di una squadra sempre più forte. Sempre più ambiziosa.
Sempre che l'affare non sia stato concluso per tappare i buchi che potrebbero aprirsi nella rosa di Greg Ireland, dove sono molti i difensori in scadenza di contratto.
«Non è così - ha precisato Roland Habisreutinger, direttore sportivo bianconero - abbiamo ingaggiato Loeffel "solo" perché è un ottimo giocatore. Siamo felici di avere preceduto tante altre squadre, convincendolo a legarsi a noi. Tutto qui. Ogni discorso sugli altri, sui rinnovi, non c'entra con l'arrivo del 26enne».
Gli altri in scadenza sono Chiesa, Furrer, Sanguinetti, Ronchetti e Vauclair...
«Con i quali, a seconda delle esigenze della società, stiamo parlando. Ma è normale: stiamo pianificando la squadra del futuro».
Al Lugano, in tempi diversi, sono stati accostati Lorenz Kienzle e Samuel Guerra.
«Sono in scadenza di contratto, come molti altri ragazzi del campionato. La realtà, in ogni caso, è che prima di pensare a chi eventualmente ingaggiare, dobbiamo chiarire la posizione con chi già è in rosa».
Ipotesi: Furrer decide di andare, come già ha ammesso di poter fare, ma tentenna e per questo voi perdete qualche potenziale affare. Come si può fare?
«Fa parte del gioco».
Non è possibile, in questo caso, mettere la scadenza a una trattativa. Dare un ultimatum per evitare di rimanere a mani vuote?
«È complicato. In generale comunque no, non si può fare. O meglio: non conviene farlo. Quando dai un ultimatum a un giocatore questo, infatti, spesso finisce con il fare una scelta "contro" la società».
Molti dei progetti per il futuro passano, immaginiamo, dall'eventuale recupero di Kparghai, che ha un contratto fino all'aprile 2019.
«È reduce da un lungo infortunio, a causa del quale è stato fermo per un anno. Deve ritrovare la velocità, la sicurezza... insomma le giuste sensazioni sul ghiaccio. Però su di lui contiamo tantissimo. Nei nostri progetti fa parte della difesa del futuro».