I biancoblù hanno l'obbligo di edificare la nuova pista per continuare a giocare in LNA? Non tutti ne sono certi
AMBRÌ - “Se l'Ambrì non edificherà la sua nuova casa a breve, brevissimo, non potrà più giocare in LNA”. “Se i lavori per l'Arena non cominceranno prestissimo non ci saranno i tempi tecnici per presentarsi con una struttura finita alla scadenza imposta dalla Lega”.
Queste sono solo due delle affermazioni che, negli ultimi mesi, si sono sentiti ripetere tifosi e addetti ai lavori in merito alla Valascia.
Secondo Klaus Zaugg la questione è, invece, molto meno problematica di come è fin qui stata dipinta. Sulle colonne del Luzerner Zeitung il giornalista ha infatti regalato un po' di speranze al mondo biancoblù, definendo un “bluff” la minaccia di LN e SIHF di levare (o non concedere) la licenza ai leventinesi in caso di mancata costruzione di una nuova struttura.
Partendo dal «Entro la primavera 2018 i lavori devono cominciare, altrimenti la licenza è a rischio», pronunciato da Denis Vaucher, boss NL, Zaugg ha infatti ricostruito uno scenario diverso. Una fonte attendibile e ovviamente anonima ha confermato che «Finché rispetterà i parametri di sicurezza, l'impianto sopracenerino sarà utilizzabile per giocare le partite di LNA. Questo a meno che nell'Assemblea non si decida diversamente. Non c'è alcun modo per escludere l'Ambrì dalla Lega negandogli la licenza».
Più che agli organi di controllo dell'hockey svizzero, la continuità della storia biancoblù sarebbe dunque in mano alle autorità cantonali e federali. «È grazie al politico Lombardi se l'Ambrì potrà giocare nella vecchia Valascia ancora per anni», chiude Zaugg. I tifosi biancoblù forse ora saranno un po' più sereni.