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Chiusa la sua avventura con il Langenthal, il 38enne coach canadese non ha perso la speranza di poter continuare a lavorare nel nostro hockey
LANGENTHAL - Gli ottimi risultati raccolti nella stagione regolare (con il primo posto finale) e il grande cammino nei playoff (infilzati nell'ordine Turgovia, Ajoie e Rapperswil) non sono bastati a Jason O'Leary e al Langenthal per allungare il loro matrimonio. Il coach canadese e il club bernese, attori protagonisti (o forse è meglio dire non protagonisti) dello spareggio salvezza contro l'Ambrì, hanno infatti deciso di continuare per strade diverse, salutandosi - come consuetudine - con baci e abbracci.
La decisione di separarsi, secondo fonti vicino al club, sarebbe stata presa dall'allenatore, convinto di aver ottenuto il massimo possibile dalla squadra e in cerca di nuove possibilità e sfide.
Già ma dove? Da che società ripartire? In quale campionato? Il 38enne nordamericano non ha perso la speranza di rimanere nel nostro Paese e, come molti fanno, ha sottoposto il proprio "curriculum" agli unici due club di LNA che ancora hanno la panchina libera: il Ginevra e il Friborgo. La sua candidatura è solida? Non è il primo della lista, né per le Aquile né per i Dragoni, ma non è detto che alla fine, forte anche di un passato vincente, non possa spuntarla.
«La mia speranza è quella di rimanere - ci ha raccontato proprio un abbottonatissimo O'Leary - magari proprio in LNA. Io posso solo sperarlo. Vedremo che accadrà»
