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L'OSPITE«Svizzera ai quarti? Sicuramente nove punti non bastano»

13.05.17 - 08:00
Stefano Togni ha parlato del cammino della Nazionale ai Mondiali: «Il punto perso contro la Slovenia? Il gruppo ha potuto trarre un importante insegnamento in vista delle gare seguenti»
«Svizzera ai quarti? Sicuramente nove punti non bastano»
Stefano Togni ha parlato del cammino della Nazionale ai Mondiali: «Il punto perso contro la Slovenia? Il gruppo ha potuto trarre un importante insegnamento in vista delle gare seguenti»
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LUGANO - Dopo quattro partite dei Mondiali di hockey, che si stanno disputando a Parigi e Colonia, la Svizzera occupa momentaneamente il terzo posto nel Gruppo B con 9 punti.

La formazione rossocrociata conta tre lunghezze in meno rispetto alla capolista Canada (12) e una dalla Cechia (10), che ha però giocato una partita in più. Proprio questa sera - sabato 13 maggio (ore 20.15) - Ambühl e compagni se la vedranno contro la corazzata nordamericana. «Una cosa è sicura», ha esordito l'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni. «Nove punti non bastano e per ottenere la qualificazione ai quarti di finale, la Nazionale dovrà vincere ancora almeno una partita. Contro il Canada sarà davvero dura visto che è di un altro pianeta: il ritmo che i nordamericani mettono sul ghiaccio è incredibile e raramente sbagliano, ma reputo la Cechia e la Finlandia alla portata della Svizzera».

Gli elvetici hanno comunque finora espresso un bel gioco, vincendo anche due partite senza subire reti. Cosa ne pensi della squadra? «L'ho vista bene: il gruppo è compatto e ci sono giocatori affamati. Oltre a questo, e non succede spesso, abbiamo la possibilità di ammirare una Nazionale con un buon mix di giovani molto forti e ottimi giocatori d'esperienza. I primi sono dei grandi lavoratori, mettono tanta energia sul ghiaccio e si tolgono anche lo sfizio della giocata di classe. Dal canto loro i cosiddetti "veterani" sono micidiali davanti alla porta e hanno il carisma e le qualità giuste per trascinare il resto del gruppo».

Il punto perso contro la Slovenia non ci voleva e a conti fatti potrebbe anche costare caro. In classifica Norvegia, Francia e Finlandia inseguono gli elvetici con 7 punti... «Purtroppo si è lasciato per strada un punto che non bisognava assolutamente perdere, ma ormai è successo e bisogna voltare pagina. L'aspetto positivo è che il gruppo ha potuto trarre un importante insegnamento da quella situazione in vista delle gare seguenti, perché non si può mai mollare, né accontentarsi soprattutto se si sta conducendo un match 4-0. Bisogna cercare di mantenere la mentalità vincente fino al termine di ogni incontro».

Come vedi il tuo ex compagno di squadra Patrick Fischer? «L'head-coach ha inculcato il suo credo alla Nazionale, dove bisogna dare tutto per la maglia e finora si è visto. Oltre a questo trovo che Fischer abbia impostato un buon sistema di gioco, semplice e lineare, e - soprattutto a livello difensivo - ognuno sa qual è il suo compito. È anche necessario sottolineare l'ottimo lavoro del suo vice Tommy Albelin, che è molto abile a occuparsi dei difensori. L'obiettivo minimo dei nostri è in ogni caso quello di qualificarsi per i quarti di finale e, visto che nella scorsa edizione la squadra non aveva superato la fase a gironi, dovrà riuscirci quest'anno».

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