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LNA«Ambrì, è il momento di restare uniti. Il Lugano è una squadra da playoff»

21.03.17 - 14:10
Schlagenhauf ha analizzato il campionato del Kloten e il futuro delle due formazioni ticinesi. «I playout? È giusto che chi ha fatto più punti in regular season si salvi prima»
Keystone
«Ambrì, è il momento di restare uniti. Il Lugano è una squadra da playoff»
Schlagenhauf ha analizzato il campionato del Kloten e il futuro delle due formazioni ticinesi. «I playout? È giusto che chi ha fatto più punti in regular season si salvi prima»
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KLOTEN - 62 punti conquistati in regular season, i playoff persi per sole 8 lunghezze e una salvezza ottentua con largo anticipo: la stagione del Kloten, ormai in vacanza, è stata molto intensa e ha lasciato un po' di rammarico nella testa di Roman Schlagenhauf. «Chiaramente la mancata qualificazione per i playoff non è stata accolta con serenità, anche perché eravamo partiti molto bene - ha esordito l'attaccante degli ex Aviatori - Purtroppo i tanti problemi incontrati in seguito ci sono costati caro: quando devi fare fronte a questa difficoltà, risulta complicato centrare gli obiettivi. Dobbiamo imparare da queste cose per rifarci l'anno prossimo».

Mancati i playoff, però, vi siete salvati facilmente e con molto anticipo: ora vi godrete un mese di vacanza...
«Sì, riprenderemo il 18 aprile. Siamo riusciti a chiudere la questione salvezza dopo due partite e di conseguenza le ultime quattro sono risultate complicate da affrontare: hai pochi stimoli, sai che non puoi né migliorare né peggiorare la tua situazione. Vuoi fare bene ma è complicato restare sempre concentrato: fortunatamente siamo riusciti nel nostro intento nell'ultimo match quando abbiamo battuto il Langnau davanti ai nostri tifosi. Glielo dovevamo! Per quanto riguarda le prime due sfide dei playout, perdendo la prima in concomitanza con la vittoria del Friborgo, i giochi si stavano riaprendo: con l'Ambrì abbiamo dato una bella dimostrazione di forza sancendo la nostra salvezza».

A proposito di playout, il girone intermedio viene spesso criticato perché quasi sempre risulta inutile. Da giocatore, non preferiresti disputare le classiche serie best-of-7?
«Beh, dipende dai punti di vista (ride, ndr). A parte gli scherzi, credo che sia corretto che una squadra che manca i playoff per pochi punti abbia l'opportunità di salvarsi subito: in passato le ultime in classifica, durante la regular season, mollavano completamente per concentrarsi solo sui playout e non è corretto. Chiaramente per quanto concerne lo spettacolo, le serie best-of-7 regalano qualcosa in più...».

Ora toccherà al Friborgo e all'Ambrì affrontarsi nella finale... che serie ti attendi?
«Per me sarà una sfida molto equilibrata e credo che gara-1 potrà dire molto: se i biancoblù riusciranno a fare il break subito, allora tutto potrà cambiare e per i burgundi non sarà facile. Conosco ancora tanti ragazzi che giocano ad Ambrì e so che vogliono vincere, che non vogliono mollare: secondo me non bisogna guardare troppo avanti, ma pensare al presente perché questo è il momento di restare uniti».

Chi perderà la sfida, affronterà la vincente dei playoff della LNB... una sfida che fa paura a molti, ma quanto è reale il gap tra i due campionati?
«La differenza c'è è chiaro, ma attenti al Rapperswil che vuole tornare in LNA e al fattore mentale. Chi arriva dalla serie cadetta ha sempre vinto, chi arriva dai playout invece ha sempre perso... in ogni caso credo che il Friborgo e l'Ambrì abbiano le qualità per imporsi».

Lo scorso anno arrivasti a Lugano per la finale dei playoff. Questa volta i bianconeri affronteranno il Berna in semi: che serie sarà?
«In tanti credevano che i bianconeri potessero uscire già con i Lions e sono stati smentiti. È vero che durante la regular season hanno giocato sotto il loro vero livello, ma il Lugano è una squadra da playoff e lo si è visto già lo scorso anno. Battere gli Orsi non sarà facilissimo perché hanno grandi qualità e penso che sarà determinante il fattore pista. Il Berna è favorito anche per questo, ma giocare in casa alcune partite delicate può essere controproducente...».

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