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HCL«"Bruciati" i Lions, in semifinale il Lugano avrà meno pressione»

17.03.17 - 22:32
Krister Cantoni, due volte campione svizzero: «I bianconeri hanno ancora margini di miglioramento. Fin qui hanno concesso poco, per il resto ci ha pensato Merzlikins»
Keystone
«"Bruciati" i Lions, in semifinale il Lugano avrà meno pressione»
Krister Cantoni, due volte campione svizzero: «I bianconeri hanno ancora margini di miglioramento. Fin qui hanno concesso poco, per il resto ci ha pensato Merzlikins»
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LUGANO - Spediti in vacanza i Lions con carattere, grinta, qualità e spirito di sacrificio, il Lugano - guidato fin qui sapientemente da Ireland -, si prende i meritati applausi senza però abbassare la guardia: all'orizzonte c'è già il Berna di Jalonen. Settimi a fine regular season, i bianconeri hanno creato la più grossa sorpresa dei quarti di finale, affossando uno Zurigo capace di chiudere la stagione con 104 punti (31 in più dei bianconeri), ma sbriciolatosi sul più bello sotto i colpi di Vauclair e compagni.

«Il Lugano ci ha creduto fino in fondo e alla fine ce l'ha fatta - ha spiegato Krister Cantoni, due volte campione svizzero con il Lugano - Gara-1, persa all'Hallenstadion, è stata forse la chiave: sotto 4-1 i bianconeri hanno reagito mettendo i brividi nel finale ai Lions, lì si sono resi conto che, giocando l'uno per l'altro con sacrificio, avrebbero potuto farcela e così è stato, ora siamo qui a parlare di questa sorpresa...».

Sei partite, sei vittorie di misura: la serie, chiusa sul 4-2 dal Lugano, è stata una battaglia. «È stata una bella serie, con hockey di alto livello. Il Lugano non è mai andato in panico e si è difeso bene. Ha concesso poco e per il resto ci ha pensato Merzlikins, capace di giocare al top, forse anche meglio dei playoff dello scorso anno. Per una squadra sapere di avere un portiere di quel livello, uno scalino sopra gli altri, è molto importante. Scendi in pista con la consapevolezza di poter commettere qualche "errorino"».

In casa Zurigo ha fatto discutere la scelta legata agli stranieri. Con Sjögren ai box fino a gara-5 e Thoresen fermato due partite per squalifica, i Lions si sono ritrovati a giocare anche con soli due stranieri. Viste le potenzialità economiche del club probabilmente qualcuno ha speculato un po' troppo sul talento degli svizzeri in rosa o fatto male "i conti". «Ovviamente analizzare la situazione a bocce ferme è sempre più facile. A mio avviso in principio la dirigenza ha dato un segnale positivo ai propri giocatori, non volendo toccare la "dinamica" e l'equilibrio dello spogliatoio. Hanno svizzeri veramente forti, pensiamo a Wick, Siegenthaler, Herzog, Suter&Co: penso che abbiano fatto molto affidamento su di loro. Credevano che potessero bastare».

Verissimo, ma alla fine non sono bastati. «Vero. Forse così facendo si è messa anche parecchia pressione su di loro. È sempre un'arma a doppio taglio. Se prendi uno straniero a stagione in corso magari qualcuno storce il naso, se poi non è all'altezza non vale neanche la pena... dall'altra può rivelarsi una soluzione in più. Guardando in casa Lugano i 5 stranieri sono stati gestiti bene».

Archiviata la pratica Zurigo, ora semifinale e attesissima rivincita: sulla strada del Lugano c'è proprio il Berna, capace di piegare i ticinesi nella finale dello scorso anno. «Quando si arriva in semifinale si ha meno pressione, superato il primo gradino ci si può presentare ai prossimi impegni un po' più tranquilli. Il Lugano si è qualificato quasi all'ultimo per i playoff, ora ha "bruciato" i Lions, protagonisti di una grande regular season: adesso può giocarsela senza tensione. La pressione sarà tutta sul Berna».

Genoni in porta, stranieri top, svizzeri di assoluto valore: gli orsi sembrano una vera corazzata. «Sì, ma dipende anche come si arriva agli impegni in programma. Nei playoff, e lo si è visto anche nei Lions, basta poco per cambiare le dinamiche. Ad esempio lo Zurigo con l'infortunio di Nilsson ha perso moltissimo».

Contro Ebbett, Arcobello, Moser e compagni servirà la serie perfetta. Il Lugano può ancora alzare il suo livello? «Secondo me sì, c'è un margine di miglioramento. Gli stranieri non sono ancora al top. Ora ci sono tanti giocatori che hanno preso responsabilità, fin qui Sannitz e Vauclair sono stati fantastici, ma ci sono anche altri elementi che possono trainare il carro. Avere più soluzioni è cruciale nei playoff. Prevedo una bella serie, non so dire come finirà... ».

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COMMENTI
 

F/A-18 7 anni fa su tio
sarà che il Lugano brucia anche gli orsi ?
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