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Kevin Schläpfer ha svelato un retroscena di mercato e parlato di post season: «Per i biancoblù sarà dura. Il Lugano? Avrà possibilità solo se, come l'anno scorso, Elvis sarà super»
BIENNE – Per la prima volta dopo anni Kevin Schläpfer non vivrà con passione e tanto stress la post season. Silurato dal Bienne in autunno, il 47enne coach assisterà infatti a playoff e playout con quell'entusiasmo proprio dei tifosi: "mi godo la vigilia, mi gusto la partita e alla fine non ho preoccupazioni".
Il suo interesse “disinteressato” non lo rende in ogni caso meno preparato o capace, meno esperto: il suo parere, per tentare di capire come potranno andare le cose da qui a metà aprile, è anzi assai rispettabile.
Quindi, senza perdere tempo, dopo i saluti di rito siamo andati a sodo, chiedendogli una puntata sicura in vista della volata al titolo...
«Vincerà una delle otto che faranno i playoff – ci ha spiazzati ridendo fragorosamente proprio l'ex Bienne – i pronostici, sapete, sono sempre complicati».
Senza badare al politically correct, dovessi indicare una squadra?
«È davvero difficile, quest'anno, pensare che non vinca una tra Berna e Zurigo. Sono loro, per qualità e convinzione, le grandi favorite. Se ci dovesse poi essere una sorpresa, punterei sul quarto di finale Losanna-Davos. Una di queste due compagini potrebbe anche arrivare alla finale».
Lo Zugo, il Ginevra?
«I Tori mi sembrano in calo. E le Aquile non hanno un portiere da playoff. L'estremo difensore, a questo punto, è determinante».
Un gran portiere a Lugano c'è: Elvis.
«Vero, esatto. Se Merzlikins giocherà stupendamente, come gli è riuscito l'anno scorso, allora i bianconeri potranno anche pensare di fare tanta strada. Se invece non farà miracoli, contro lo Zurigo sarà complicato passare il turno».
E i playout?
«Sono Friborgo e Ambrì, inutile stare qui a pensare alle altre squadre. E Dragoni e biancoblù hanno entrambi il 50% di possibilità di salvarsi prima dello spareggio. Tra le due squadre vincerà quella che riuscirà ad affrontare con maggior tranquillità e positività la serie».
Il Friborgo è fin qui stato pessimo. Anche l'Ambrì, però, non ha certo entusiasmato.
«Sono davvero molto, molto preoccupato per quel che potrebbe accadere ai biancoblù. Qualora finissero allo spareggio promozione/relegazione le possibilità di retrocedere sarebbero infatti grandi. Mettete che la serie fosse contro il Langenthal: ci sarebbero in pista valori non troppo distanti ma motivazioni completamente differenti. Davvero molto, molto dura».
Sarà insomma l'atteggiamento a fare la differenza?
«Di sicuro. Il team nel quale la negatività avrà il sopravvento, nel quale i giocatori non saranno un gruppo, sarà quello che rischierà maggiormente».
Lo Schläpfer tecnico quando lo rivedremo?
«Il mio ginocchio va bene. Ogni giorno ho sensazioni migliori. Sono pronto per tornare l'anno prossimo».
Magari in Ticino.
«Sono stato contattato da Zanatta sotto Natale per subentrare ad Hans Kossmann. Ho rifiutato perché ancora le mie condizioni fisiche non erano buone: volevo davvero recuperare completamente, volevo prendermi tutto il tempo possibile per curare il mio ginocchio».
Il “discorso” si potrà magari riproporre per la nuova stagione.
«Prima l'Ambrì deve pensare a rimanere in LNA. La salvezza è fondamentale per il club, per il Ticino e per tutto il movimento svizzero: dove altro la troveremmo una società con tifosi tanto numerosi e appassionati? A quel punto poi si vedrà. Importante in ogni caso è che il club sia sincero, con i tesserati e i tifosi. Per come la vedo io, in Leventina dovranno soffrire ancora per qualche anno. Per questo serve chiarezza: non si può partire dicendo che si punta ai playoff, quando l'obiettivo deve invece essere quello di salvarsi e far crescere i giovani».
