Nulli nel weekend, i biancoblù non hanno lasciato traccia nella selezione "ticinese". Ovvie scorpacciate, dunque, per Elvis e soci
AMBRÌ/LUGANO – Provare a disegnare il top team ticinese della settimana questa volta è stato più facile del solito, lo ammettiamo. Merito – anzi demerito - dell'Ambrì il quale, inguardabile per 120', si è per forza di cose visto escludere da ogni nomination. Non sono state tanto le due sconfitte a far bocciare i biancoblù, quanto l'atteggiamento mostrato e la voglia (nulla) messa sul ghiaccio, pecche che hanno fatto imbufalire anche il più pacato dei tifosi. Lo zero assoluto dei leventinesi ha così promosso i cugini, ancora imperfetti ma almeno, a differenza del passato, dimostratisi capaci di sfruttare le pecche altrui. La concretezza bianconera è una certezza della quale disquisire: è una “dote” che solitamente nei playoff ha un grande peso...
Top of the week ticinese:
Portiere: Merzlikins
Difensori: Ulmer, Vauclair
Attaccanti: Fazzini, Lapierre, Walker
Top assoluto: Paré (Ginevra)
Flop assoluto: Ambrì
Elvis Merzlikins: Contro Davos soprattutto e Ambrì è stato uno dei grandi protagonisti. Sempre attento, sempre preciso, Elvis ha chiuso a doppia mandata la serratura della sua porta, regalando grande sicurezza ai suoi. Sta crescendo e, con i playoff, questa non può che essere considerata una buona notizia.
Stefan Ulmer: Ottimo dietro, letale davanti. Una sera come quella del derby, condita da due reti e un assist, non è per lui consuetudine. Buon per coach Ireland e per i tifosi bianconeri: se Stefan si mette anche a trovare la gabbia rivale con costanza il Lugano non può che godere.
Julien Vauclair: Solita colonna della difesa capace, puntando su esperienza e una buona condizione, di rendere durissima la vita agli avversari che passano dalle sue parti. Non più giovanissimo, se ha un pizzico di fortuna e riesce a tenersi lontano dagli acciacchi può diventare una pedina determinante nello scacchiere bianconero.
Luca Fazzini: A segno contro il Davos, a segno nel derby, a segno in Nazionale... il “Fazz” ormai è una certezza. Il 21enne è fin qui stato una delle pochissime note liete della complicatissima stagione del Lugano, riuscendo spesso a travestirsi da straniero e a mascherare le lacune o l'indolenza di qualche big...
Maxim Lapierre: Si è fatto sentire contro il Davos, quando ha sgomitato e siglato la rete della sicurezza, e ha ringhiato contro l'Ambrì. Mai “bello” da vedere, mai scintillante, il canadese è tanto spigoloso quanto utile. Dovrebbe dare il meglio di sé nei playoff; ancora qualche giorno e ne avremo la prova.
Julian Walker: Non chiedetegli meraviglie o giochini alla Klasen. Se vi serve però un giocatore solido, sul quale poter contare sempre, ecco che Julian fa al caso vostro. Positivo venerdì, ottimo sabato, il 30enne si è espresso con costanza ad alti livelli, ricordando quanto importante sia avere svizzeri buoni per permettersi di pensare in grande.
Top assoluto: Francis Paré. Tre gol e due assist in una settimana “ginevrina”, nove punti totali (5 reti e 4 assist in 6 match) da quando, a fine gennaio, è arrivato alla corte di Chris McSorley. Scippato al disastrato Medvescak, il 29enne canadese ha già cominciato a fare la differenza. Le Aquile sono tornate a volare (anche) grazie a lui e ora fanno davvero paura.
Flop assoluto: Ambrì. Per raccontare le poco edificanti gesta dei biancoblù si sono già consumati fiumi di inchiostro; inutile, quindi, continuare a infierire. Le due figuracce fatte nel weekend devono essere considerate episodi sfortunati. Non fosse così alla Valascia sarebbe dura credere di potersi salvare.