Cerca e trova immobili

LNBVia gli incubi: «Ho visto l'Ambrì, che paura vuole avere?!»

10.02.17 - 09:07
Reto Kobach, esperto difensore attualmente all'Olten: «È giusto puntare in alto, ma per salire in A bisognerebbe affrontare una squadra distrutta. Winterthur? Andrò lì ad aiutare i ragazzi»
TiPress
Via gli incubi: «Ho visto l'Ambrì, che paura vuole avere?!»
Reto Kobach, esperto difensore attualmente all'Olten: «È giusto puntare in alto, ma per salire in A bisognerebbe affrontare una squadra distrutta. Winterthur? Andrò lì ad aiutare i ragazzi»
HOCKEY: Risultati e classifiche

OLTEN - Prima i playoff con Olten, poi - dalla prossima stagione - una nuova avventura a Winterthur: stiamo parlando di Reto Kobach, ex difensore di Ambrì, Zugo, Berna e Langnau. Ultimi scampoli di regular season prima della lotta per il titolo, fase rovente che i solettesi affronteranno con lo svedese Bengt-Åke Gustafsson al timone, head coach subentrato a Maurizio Mansi lo scorso 25 gennaio. Superata velocemente una leggera commozione cerebrale, Kobach - già da qualche incontro - si è ripreso al 100% e sta contribuendo al buon finale di stagione dei suoi che, dall’avvento del nuovo tecnico, hanno ottenuto 13 punti in 5 match. Club molto ambizioso, fin dove si vuole “spingere” questo Olten?

«In stagione abbiamo avuto diversi alti e bassi, pur rimanendo quasi sempre nei piani alti - spiega Reto Kobach - A inizio gennaio poi c’è stata una crisi e il comitato ha deciso di cambiare allenatore, fa parte del business». La società, di fatto, aveva spiegato chiaramente che "i risultati non corrispondevano agli obiettivi fissati a novembre". «Le aspettative della società sono altissime, hanno detto pubblicamente che l'obiettivo è quello di centrare la promozione nei prossimi tre anni. È giusto puntare in alto, in B anche se arrivi fino in semifinale non hai “vinto” niente… ma a volte si perde un po’ contatto con la realtà. Ci sono differenze tra ambizioni e realtà. Il campionato di B è molto equilibrato, le prime sette squadre possono giocarsela tranquillamente e va considerato che almeno 4-5 team hanno detto di voler salire in questi 2-3 anni...».

E salire non è certo facile, anzi... «Ad Olten ci sono i tifosi, il potenziale e gli sponsor. Poi la differenza, come in tutti i club, la fanno i giocatori. Non è facile, la differenza tra A e B esiste eccome, è abbastanza grande. Penso che un team, per centrare la promozione, dovrebbe avere un budget da LNA e un’intera rosa che potrebbe militare nella massima serie. A mio avviso, per salire, ci sono due possibilità: o si investono tantissimi soldi, ovvero un budget di circa 10 milioni per 2-3 anni con qualcuno che chiude i buchi se le cose non funzionano, oppure affrontare nello spareggio promozione/relegazione un gruppo distrutto psicologicamente. È già successo che la squadra di A vi arrivi “demolita”, non a livello fisico ma mentale. In queste due circostanze potrebbe accadere, altrimenti, se quella di A gioca al suo ritmo, la vedo davvero dura».

Anche perché quest'anno, il livello nei bassifondi - con Ambrì e Friborgo ma pure Kloten e Langnau -, sembra essere tutto sommato piuttosto alto. Non c’è una vera Cenerentola. «Nelle scorse settimane ho letto molti articoli sui biancoblù, tante belle analisi, poi ho guardato l'ultimo derby e mi sono detto: "Ma che paura vuole avere l'Ambrì?". Se gira come nel derby mi dispiace per quelle di B ma non rischierebbe nulla… non deve avere paura perché la differenza è troppo grande. Se ci fossero problemi in spogliatoio potrebbe anche capitare, ma nel derby ho visto un'altra squadra. Ora Dwyer lavora da una settimana con il gruppo al completo, escluso Fora impegnato con la Nazionale. A mio avviso questa pausa è un vantaggio per l’Ambrì, potrebbe chiudere bene il campionato: io spero per i tifosi e per la società che si salvino il prima possibile, ne hanno le capacità. Il gironcino non sarà scontato».

Shore, Sanguinetti, Hollenstein, Sprunger, Cervenka, Rathgeb, DiDomencio, ecc...pure le “altre” sono attrezzate. «È vero che uno spareggio si gioca con 2 stranieri, ma quelli di A sono molto più forti di quelli di B. I due dell'Ajoie avrebbero le capacità di giocare in A, gli altri non penso. Inoltre ci sono svizzeri super: uno Sprunger nella lega cadetta potrebbe fare un "botto" di gol. Questi elementi giocano in A per un motivo, non per il taglio dei capelli o perché sono più belli degli altri, ma perché hanno qualcosa in più».

Sempre a proposito di LNB, Kobach come vede il progetto Rockets? «È ottimo, nel corso della stagione sono cresciuti un sacco. Abbiamo giocato contro una delle prime partite e ora una delle ultime, ho visto una grande differenza e il lavoro di Cereda sta dando i suoi frutti. Sono giovani, hanno ancora bisogno di tempo, ma da come giocano si vede che sono cresciuti».

Infine, una battuta sul tuo futuro… sei già “promesso” al Winterthur. «Novembre e dicembre sono stati mesi difficili. L'Olten aveva un'opzione sul mio contratto: prima volevano trattare un nuovo accordo, poi invece mi hanno detto che potevo andar via... A quel punto ho pensato anche di smettere, poi però mi ha chiamato Zeiter, head coach e GM del Winterthur. Conosco bene Michel dai tempi di Langnau, mi ha parlato del loro progetto e mi ha convinto in pochissimo tempo. È un’opportunità interessante anche per il mio futuro extra-hockeistico, avrò la possibilità di lavorare già al 50-70%. Inoltre sarà stimolante  giocare in una squadra con tanti giovani, andrò lì a fare il “nonno”, per aiutare i ragazzi con la mia esperienza. Spero che ogni tanto mi ascolteranno anche…», conclude scherzando il 36enne Reto Kobach.

Vuoi assistere alle partite casalinghe dei Ticino Rockets? Acquista i biglietti su biglietteria.ch

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Mimio68 7 anni fa su tio
Il problema dell'Ambri che passa da un estremo all 'altro speriamo in una salvezza tranquilla ma....
NOTIZIE PIÙ LETTE