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HCAP«Sono pronto a sacrificarmi per la squadra, così come quando davo l'anima sul ghiaccio»

02.02.17 - 13:03
Ad Ambrì si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Gordie Dwyer. Il neo head coach è «entusiasta di questa possibilità colta al volo: dovremo creare un collettivo coeso»
«Sono pronto a sacrificarmi per la squadra, così come quando davo l'anima sul ghiaccio»
Ad Ambrì si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Gordie Dwyer. Il neo head coach è «entusiasta di questa possibilità colta al volo: dovremo creare un collettivo coeso»
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AMBRÌ - Il regno di Gordie Dwyer, sotto le volte della Valascia, è incominciato ieri pomeriggio quando l’ex head coach del Medvescak Zagabria ha guidato il suo primo allenamento sotto le volte dell’Ambrì.

In attesa del suo battesimo di fuoco in campionato - sabato si giocherà il derby casalingo - la società bianconblù ha presentato alla stampa, e di conseguenza ai suoi tifosi, il nuovo allenatore.

Il primo a prendere la parola, e a fare le presentazioni di rito, è stato il presidente Lombardi: «Il CdA ha sempre seguito da vicino la situazione della prima squadra. Nel mese di novembre abbiamo preso le misure corrette, tanto è vero che era arrivata una scossa. Ora però a malincuore abbiamo dovuto prendere questa decisione. Era il momento di dare una nuova scossa alla squadra, all’ambiente e ovviamente il compito dell’allenatore sarà quello di ottenere la salvezza».

Lombardi ha voluto fare un passo indietro, rispondendo alle critiche mosse nei suoi confronti in merito all’obiettivo stagionale posto quest’estate, ovvero i playoff: «È chiaro che ad inizio stagione dobbiamo mettere un po' di entusiasmo, ora dobbiamo fare i conti con un nuovo obiettivo: il decimo posto. Siamo convinti di aver scelto l’allenatore giusto».

Ivano Zanatta, dal canto suo, ha tessuto le lodi del 39enne canadese: «È riconosciuto da tutti come uno dei migliori allenatori della KHL, ha molta voglia di fare, ha coraggio, ha le giuste motivazioni e l’energia che serve in questo momento alla squadra. Sì, ho buone sensazioni».

Tutte queste qualità sono emerse in modo marcato dalle prime parole dette dallo stesso Dwyer: «Sono davvero entusiasta di essere qui, questa è un’ottima possibilità per la mia carriera e non ho esitato un attimo dopo il primo contatto. Sono qui per dare una mano ai ragazzi che hanno una seconda possibilità per fare bene in stagione; ovviamente sarà fondamentale l’attitudine con cui lavoreremo e che metteremo sul ghiaccio. Ho guidato solo due allenamenti, ma è chiaro che i ragazzi hanno le qualità giuste per uscire da questa situazione; inoltre l’organizzazione che abbiamo intorno è ottima, ho parlato con Ivano e con Filippo e sono soddisfatto».

Il canadese non nasconde le proprie qualità e i propri punti fermi: «Mi piace la leadership e il mio lavoro; mi sono ritirato a 30 anni e ho sempre voluto fare l’allenatore. Conosco come ragionano i giocatori e appena ho deciso di smettere ho intrapreso immediatamente questa carriera: sono pronto e preferisco avere un rapporto diretto e sincero con i miei giocatori».

Dwyer ha guidato il Medvescak Zagabria fino a martedì sera, per poi lasciare la KHL per accasarsi ad Ambrì. «Li ho fatto la mia esperienza, molto positiva: poter allenare in un campionato così grande è stata un’esperienza unica che mi ha fatto crescere. Ora però sono qui ad Ambrì e voglio dare tutto me stesso per raggiungere i nostri obiettivi: adoro la competizione, sono pronto a sacrificarmi e a incitare la squadra. Ho sempre dato l’anima quando giocavo per aiutare i miei compagni e la squadra stessa, perché adoro la competizione».

Grinta e coesione di squadra sono sempre stati due elementi importanti nell’hockey di Dwyer che si troverà di fronte sabato un giocatore molto simile a lui, ovvero Lapierre: «Ha una grande carriera alle spalle, ha qualità importanti ed è prezioso per la squadra», ha spiegato l’head coach che ha sottolineato le qualità di Hall ed Emmerton: «Adam ha un ottimo bagaglio di esperienza, alla pari di Emmerton che ho avuto a mia disposizione durante la Coppa Spengler. Io cerco e cercherò di avere una relazione con tutti i miei giocatori, ma l’importante sarà creare un buon collettivo ben coeso».

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