Occasioni perse, confronti accesi, derby all'orizzonte e il ruolo di Zanatta: la parola a Dmitri Tsygourov
AMBRÌ - Tre vittorie consecutive, la ghiotta opportunità di avvicinarsi al folto gruppo che lotta a ridosso della linea, poi l’harakiri interno contro il Langnau che ha smorzato bruscamente la (già difficile) rincorsa leventinese. Una sconfitta dolorosa e davvero simile a un colpo del ko, uno stop che però non ha abbattuto il morale della truppa biancoblù, tornata ad allenarsi oggi - lunedì 5 dicembre - in un clima tutto sommato allegro agli ordini del duo Kossmann-Tsygourov.
«La caduta contro il Langnau è stata una bella lezione per tutti - ha esordito l'assistant coach - È davvero un peccato, perché potevamo fare di più. La squadra ha capacità tecniche e tattiche, ma tutti devono dare più del 100%, per diversi motivi invece non abbiamo fatto del nostro meglio. Dopo l’incontro c’è stato un confronto abbastanza duro e, anche oggi abbiamo discusso in modo positivo durante l’analisi video e la teoria. Il tutto per vedere dove abbiamo fatto bene e dove no, per evitare di ripetere certi errori. Il gruppo gioca per vincere e deve rimanere concentrato solo sul ghiaccio. Tutta la pressione per i risultati e per l'ultimo posto deve stare sulle spalle dello staff tecnico». Come se foste uno scudo? «Esattamente».
Sulla panchina biancoblù da fine ottobre, su cosa si è concentrato Tsygourov? «Ho lavorato soprattutto in due direzioni. In primis volevo dare più fiducia alla squadra: cerchiamo sempre di pensare positivo e guardare avanti. Certo, ora dietro non possiamo più guardare... in questo momento siamo 12esimi. Sabato abbiamo avuto l’occasione per salire, ma non ci siamo riusciti... fa niente, sicuramente avremo altre opportunità. In secondo luogo sto lavorando con i difensori: non posso fare cose grosse, perché con troppe nuove “informazioni” i ragazzi sul ghiaccio dovrebbero pensare troppo. Vado a toccare solo piccoli dettagli e penso che i risultati si siano visti: c’è stata organizzazione e disciplina. Magari poi qualcuno si è illuso di poter giocare alla perfezione con poca concentrazione… e col Langnau siamo stati puniti».
E a proposito dei "suoi" difensori. «Ci sono giovani come Fora, Zgraggen e Jelovac che devono ancora imparare diversi gesti tecnici, mentre a giocatori più esperti, che già li conoscono, devo ricordare di giocare semplice: "l'hockey base"». Su Berger, in scadenza, cosa puoi dirci? «Dopo che sono arrivato è rientrato da un infortunio. All’inizio lo vedevo un po’ “fuori dal gioco”, poi nelle ultime gare, con Trunz, ha giocato anche i momenti decisivi delle partite e hanno composto forse la miglior coppia difensiva. Eravamo molto contenti del loro rendimento, ci hanno aiutato tanto, poi purtroppo Trunz si è fatto male». Berger sarebbe un elemento da confermare? «Non posso esprimermi. Io lavoro con i difensori che abbiamo in questo momento, "prendo" giorno dopo giorno preparando le partite».
Ora, all’orizzonte, c’è il derby di sabato alla Resega. «Il derby è sempre un match particolare, è "un altro discorso". Il tifo è accesissimo e ci sono in gioco molte emozioni: dovremo essere bravi a gestirle, quello che non siamo riusciti a fare l’ultima volta».
Infine, una battuta sul ruolo di Ivano Zanatta, catapultatosi in panchina come "consigliere". «In questo ruolo lo vedo molto bene, per noi è un vantaggio. Hans è sempre il primo ad avere voce in capitolo, io cerco di gestire i difensore con calma, mentre Ivano dà la carica e osserva. Non ha un compito specifico, ma quando vede qualcosa ci dà dei consigli sempre preziosi, sia dal punto di vista tecnico che tra un tempo e l’altro».