I biancoblù, sconfitti in casa dal Langnau, hanno perso una grossissima occasione. Fallito "l'esame di maturità", i leventinesi restano ultimi e con l'amaro in bocca
AMBRÌ - Salire a quota 32 punti, lasciare l'ultimo posto al Friborgo e avvicinarsi al gruppo che lotta nei pressi della linea: l'Ambrì, in un sol colpo, ha gettato alle ortiche queste allettanti possibilità fallendo malamente - davanti ai propri tifosi - la prova del nove contro il Langnau, un avversario diretto.
Troppo fragile e vulnerabile, la banda Kossmann si è sgretolata dopo un buon primo tempo e, complici tante disattenzioni e troppe penalità, si è fatta ribaltare dai Tigrotti di Ehlers facendo intravedere "vecchi fantasmi" dalle parti della Valascia. Una brutta ricaduta dopo tre belle vittorie, un passo falso che lascia l'amaro in bocca e spegne bruscamente le speranze di poter guardare alla classifica con maggior positività: l'occasione persa è di quelle davvero grosse.
L'aggravante è di aver subito la reazione del Langnau - maltrattato 24 ore prima alla Ilfis dal Ginevra -, perdendo ritmo, lucidità ed energia con il passare dei minuti. Eppure, a riposo la sera prima e reduci dal galvanizzante successo contro il Berna, i leventinesi avrebbero dovuto avere "più benzina" nel serbatoio e, dopo il difficile secondo periodo (chiusosi comunque sul 2-1), poter riorganizzare le idee per frenare con vigore la spinta ospite. E invece così non è stato, fino al deludente 3-2 finale sancito dai sigilli di Dostoinov e Nüssli.
Per Kossmann, Tsygourov e il "tutor" Zanatta c'è ancora tanto da lavorare, soprattutto a livello mentale. Per i biancoblù incepparsi nei momenti topici e fallire gli "esami di maturità" - le classiche sfide da 6 punti - è purtroppo una spiacevole abitudine.
Ieri anche le troppe penalità, in particolare le tre filate che hanno favorito il 2-1 di Shremp, hanno complicato il compito dei leventinesi. Non deve assolutamente essere un alibi ma a questo proposito, ad onor di cronaca, va detto che l'intervento di Roland Gerber ai danni di Pesonen - involontaria quanto netta bastonata al volto sotto gli occhi degli arbitri - andava punita. Ricordiamo che, a causa del sangue "perso" dal finnico, il secondo tempo si è addirittura chiuso con 27 secondi di anticipo (recuperati a inizio terzo tempo) per permettere la pulizia del ghiaccio.
Incassato il colpo l'Ambrì, per l'ennesima volta, deve ora rimboccarsi le maniche e lavorare a testa bassa: prima della sosta per la Nazionale ci sono ancora due impegni contro Lugano (alla Resega) e Friborgo.