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HCLLugano, tonfo in Coppa: «Niente tragedie. Chi l'ha vinta lo scorso anno?!»

26.10.16 - 19:07
L'ex bianconero Krister Cantoni: «Le squadre non la snobbano, ma inconsciamente i match assomigliano un po’ alle amichevoli. Ci vorrà tempo per farla entrare nella testa dei giocatori»
Lugano, tonfo in Coppa: «Niente tragedie. Chi l'ha vinta lo scorso anno?!»
L'ex bianconero Krister Cantoni: «Le squadre non la snobbano, ma inconsciamente i match assomigliano un po’ alle amichevoli. Ci vorrà tempo per farla entrare nella testa dei giocatori»
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LUGANO - Lento, molle e sottotono: ieri il Lugano, sconfitto con un secco 5-1 dal Langenthal, ha salutato a testa bassa la Coppa Svizzera. Per il terzo anno consecutivo i bianconeri si sono bruscamente fermati agli ottavi di finale, era già accaduto nel 2014 quando si arresero al Berna e nel 2015 quando caddero contro il Rapperswil. Day after amaro per i sottocenerini: con l’ex bianconero Krister Cantoni abbiamo parlato di Coppa e dello sgradevole ko della banda Shedden.

«Le squadre non la snobbano, ma inconsciamente i match di Coppa assomigliano un po’ alle amichevoli. Sono gare che cerchi di vincere, ma non sarà mai come in campionato...», ha spiegato Cantoni. «Personalmente non l’ho mai giocata, ma a mio avviso ci si inizia a pensare seriamente a partire dai quarti o dalle semifinali: la fame vien mangiando».

Nel primo turno era toccato all’Ambrì - battuto a sorpresa dai GCK Lions - ora anche ai cugini. «Forse non si dice, ma quando si scende in pista non ci sono le stesse sensazioni che in campionato o in Champions. Questo non vuol dire che i giocatori non si impegnino, ma contro squadre come il Langenthal, pronte a dare tutto e anche qualcosa in più, diventa difficile. È una questione di approccio: sul ghiaccio si va comunque al 100%, altrimenti si rischia di farsi male, ma non ci sono le stesse dinamiche».

Come mai? «La Coppa, a livello hockeistico, non ha ancora una storia come quella di calcio. Fin da piccolo ricordo che la Coppa Svizzera di calcio la si attendeva, se ne sentiva parlare: quella di hockey è stata “ricreata” in questi anni e non è ancora blasonata».

Se ne poteva fare a meno? «Difficile dirlo. Soprattutto per i team più piccoli è una buona cosa, quando arrivano avversari di LNA è una festa. Per chi passa i vari turni arrivano anche un po’ di soldi: per i club meno ricchi è importante».

La caduta del Lugano ha fatto rumore, ma viste le ambizioni in campionato, in CHL e la partecipazione alla Spengler, sarà (probabilmente) dimenticata piuttosto in fretta. «Nell’ultimo mese il Lugano ha giocato molte partite, effettivamente questo match arrivava anche in un momento non ottimale, tra tanti impegni. Anche per questo, mentalmente, forse si arriva meno pronti. Non si va con l’idea di perdere, ma è anche un fattore ambientale. I club di B danno l’anima, con giovani che vogliono mettersi in evidenza e un tifo incandescente: questo mix di fattori può portare a questi risultati che, in fondo, sono anche il bello della competizione...».

Al torneo manca dunque blasone e visibilità, ma è un vero peccato, poiché vincendo 5 partite si può conquistare un trofeo. «Sì, ma sinceramente faccio fatica a ricordare chi ha vinto la Coppa l’anno scorso e chi c’era in finale (lo Zurigo sconfisse 4-1 il Losanna, ndr). Questo trofeo non è ancora inculcato nella mente dei giocatori e dei tifosi. Alla fine è quasi più importante la Spengler perchè c’è da tanti anni e tutti la aspettano. Anche i giocatori non hanno l’abitudine di giocare questo torneo: ci vorrà ancora un po’ di tempo. Dovrebbe “dare” qualcosa come nel calcio, dove ci si qualifica per l’Europa League».

Da parte loro i Rockets, dopo la vittoria contro il Berna, hanno invece onorato alla grande l’impegno anche nel secondo turno contro il Langnau (2-5). «Certo. È sempre un’occasione, i giovani si mettono in mostra, è una bella vetrina. Le squadre di A seguono le partite, restano vigili e magari “scoprono” nuovi talenti».

Infine, una battuta sul rendimento dei bianconeri in campionato: ottimo alla Resega, deludente in trasferta. «Sì, per fortuna ora sono arrivati tre punti pieni a Langnau. Hanno avuto anche molti ferimenti, ora la pausa arriva al momento giusto. Stanno ancora cercando il miglior gioco. Lapierre? Con lui cambia il modo di giocare, dà molta energia, mancava uno come lui. Non solo gioco fisico, ora ha la possibilità di farsi vedere anche a livello di assist. Può e potrà dare tanto al Lugano», ha concluso Krister Cantoni.

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COMMENTI
 

Max1 7 anni fa su tio
hahahahahah

Meridiana 7 anni fa su tio
Penso che ci sono altri obbiettivi più impartanti e riguardevoloi da perseguire. Senza sminuire il valori della Coppa CH. Auguri e buona giornata

Giannino Buon Vino 7 anni fa su tio
Tanto era acerba...cit. la volpe all'uva

Max1 7 anni fa su tio
Risposta a Giannino Buon Vino
hahahahhahahahahah bella :)

Giannino Buon Vino 7 anni fa su tio
Intanto è il primo obbiettivo mancato dello sbroja luganesi....HAHAHAHAHAHAHAH

sergejville 7 anni fa su tio
Risposta a Giannino Buon Vino
Anche il primo obiettivo (dei due) mancato per i trogloditi (in senso sportivo) tifosi Leventina. & Co.
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