Luca Fazzini ha analizzato le due sfide affrontate dal Lugano contro lo Zugo, sottolineando la sua voglia di essere protagonista: «Mi devo conquistare un posto»
LUGANO - Quando nel lontano 2012 Luca Fazzini ha fatto il salto dagli Juniores Élite alla prima squadra, in tanti vedevano in lui il nuovo fenomeno del Lugano; in questi anni, però, il 21enne ticinese ha incontrato diverse difficoltà nell’imporsi, sia per errori suoi sia per scelte tecniche. L’ala bianconera, in questo avvio di stagione, ha alternato buone prestazioni a partite trascorse nell’anonimato, esattamente come successo al Lugano nello scorso weekend quando ha affrontato nel back to back lo Zugo.
«Sinceramente non mi so spiegare i due volti che abbiamo mostrato tra venerdì e sabato - ha esordito - Ma è palese che in trasferta facciamo troppa fatica, siamo una delle peggiori squadre come rendimento e punti quando non giochiamo alla Resega. Ci stiamo lavorando per migliorare questo aspetto; in casa magari ci sentiamo più sicuri grazie ai nostri tifosi, mentre in trasferta a volte vogliamo strafare. È come se avessimo “paura”...».
A Zugo, però, l’atteggiamento è stato ben diverso. Sembrava che il risultato contasse poco e che fosse più importante risolvere qualche contenzioso rimasto aperto dai playoff…
«Siamo caduti nelle loro provocazioni: magari c’era qualche ruggine da risolvere. Tutto ciò ci servirà da lezione; non possiamo disputare partite troppo dure, ma dobbiamo trovare il giusto mix tra fisicità e gioco come avvenuto nei playoff contro lo stesso Zugo e il Ginevra».
Anche perché le tante penalità hanno spesso sconvolto le linee…
«Teniamo conto che i Tori hanno uno dei powerplay migliori della Lega. Se a questo aggiungiamo i diversi 2’+2’ presi e le penalità di 10’ incamerate… beh siamo scesi sul ghiaccio con blocchi da boxplay alquanto improvvisati».
Anche tu sei sembrato nervoso e hai anche dovuto scontare due penalità che non avevi preso. Eri arrabbiato?
«No, assolutamente. La prima volta sono andato in panchina per sostituire Bürgler che era ferito… e poi per me è un vantaggio scontare queste penalità almeno così torno sul ghiaccio dopo 2’... L’unica volta che mi sono arrabbiato è stato per una decisione arbitrale davvero inconcepibile».
Dalle tue parole però emerge un po’ di rammarico per il minutaggio che hai avuto fin qui…
«Diciamo che con Morini e Reuille stiamo trovando un ottimo feeling. Loro fanno un forecheck molto alto e intenso su tutta la partita e io ne posso approfittare, ma è anche vero che statisticamente scendo in pista per circa 7’ a match. Vorrei giocare di più, è chiaro… voglio e devo conquistarmi assolutamente un posto fisso».
Per giocare di più lo scorso anno sei andato in prestito a Rapperswil. Hai il contratto in scadenza: potresti quindi decidere di andare via l’anno prossimo?
«Ora non ne voglio parlare; prima ne discuterò con la società e in seguito prenderemo la giusta decisione».