Cerca e trova immobili
Julien Vauclair è tornato a parlare dopo l'infortunio patito a settembre e il primo allenamento sostenuto giovedì scorso: «Le sensazioni sono simili a quelle di agosto». E su Lapierre e Kienzle...
LUGANO - Rivederlo sul ghiaccio, a partire da giovedì mattina, è stata una bella sorpresa per i tifosi del Lugano - e per gli amanti dell'hockey - ma per poter ammirare le sue sgroppate in partita, invece, bisognerà attendere ancora qualche giorno. Julien Vauclair è tornato a pattinare dopo il brutto infortunio patito a inizio settembre contro il Tappere in occasione del match di Champions Hockey League e Shedden non vede l'ora di poter contare anche sul suo numero 3.
«Fisicamente, soprattutto per quanto riguarda l'anca, sono quasi al 100%, ma un mese senza pattinare cambia molto sulle sensazioni - ha spiegato "Julio" - Giovedì mi sembrava di essere tornato ad agosto, quando ho rimesso i pattini per la prima volta al termine della preparazione a secco».
Quello patito un mese fa non è il primo infortunio che ti è capitato, ma questa volta sei stato davvero sfortunato...
«Decisamente sì. Per carità gli infortuni fanno parte dello sport, ma un conto è subire un check o un colpo in partita, un altro trovarti fuori dal ghiaccio e dalle partite per colpa di una porta delle panchine aperta per pochi secondi... È stato un vero peccato perché ho perso praticamente tutto il lavoro svolto nei tre mesi estivi».
Il rientro però si avvicina. Come stai? Erano previsti due mesi di stop ma sei già tornato sul ghiaccio...
«Devo valutare la situazione giorno dopo giorno. Sono tornato ad allenarmi è vero, ora per tre giorni lavorerò duramente senza la squadra che è impegnata in Champions... ma si sa, un conto è l'allenamento, un conto è la partita. Ci sono tanti fattori da valutare».
La sfortuna ha colpito te e anche il resto della squadra: tutti gli infortuni avvenuti in queste settimane, a parte quello di Elvis, hanno preso di mira il pacchetto di difesa...
«Gli infortuni non sono e non devono essere una scusa, ma è anche vero che difensivamente parlando siamo stati bersagliati dalla cattiva sorte. Dietro è mancata un po' di esperienza, ma dall'altra parte abbiamo visto che possiamo contare su alcuni giovani che si sono comportati molto bene».
Martedì ti godrai serenamente il match di Pilsen in tv quindi?
«Serenamente è un parolone, sia perché niente è deciso per quanto riguarda il superamento del turno, sia perché quando guardo una sfida da fuori sono agitato come non mai. Anche per questo non vedo l'ora di tornare, sennò sai che ansia e agitazione che mi sale? (ride, ndr)».
Prossimamente, durante gli allenamenti e in partita, ritroverai Lapierre. Quanto può pesare il suo ritorno?
«È innegabile che Maxim sia un giocatore davvero importante, sa lavorare sporco ma è anche un attaccante furbo e intelligente nello slot. Inoltre nello spogliatoio c'è sempre bisogno di un ragazzo del genere che ti permetta di tirare fuori tutta la grinta che hai, magari anche quella che non pensavi di possedere. Lui è così e per noi l'anno scorso è stato importante; vero che anche Pettersson non scherzava sotto questo punto di vista...».
Poi sarà il turno di Kienzle? Vestirà anche lui nuovamente il bianconero?
«Lorenz qui a Lugano ha fatto benissimo, ha dimostrato molto e ha lasciato grandi ricordi. Ha poi fatto una scelta che ci è dispiaciuta, ma che va accettata. Ho sentito questo rumor in merito a un suo possibile ritorno... è un giocatore del Friborgo, se poi un giorno tornasse sarebbe sicuramente il benvenuto».
