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HCAP - LNB«Non mi piango addosso, i Rockets sono un’opportunità. Mi dispiace per l’Ambrì»

15.09.16 - 08:29
Il 24enne Christian Stucki: «Cereda è un grande allenatore, anche a livello umano riesce a tirare fuori il meglio da ogni giocatore»
TiPress
«Non mi piango addosso, i Rockets sono un’opportunità. Mi dispiace per l’Ambrì»
Il 24enne Christian Stucki: «Cereda è un grande allenatore, anche a livello umano riesce a tirare fuori il meglio da ogni giocatore»
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BIASCA - Dall’Ambrì ai Rockets, dai Rockets all’Ambrì: la stagione di Christian Stucki si preannuncia movimentata e potrebbe riservare all’attaccante un bel valzer di emozioni. Girato dai biancoblù ai rivieraschi di coach Cereda, il 24enne non si è perso d'animo, vedendo in questo “prestito ad interim” una nuova opportunità.

«Ho preso con positività questo passaggio ai Rockets, poiché in questo momento avevo bisogno di ritrovare un po’ di fiducia, di tornare a giocare con regolarità e aumentare la condizione - ha esordito Christian Stucki - Lo scorso anno ho avuto poco ghiaccio e, quando non si sa se alla sera si gioca oppure no, si entra in un circolo vizioso. Per ora sono contento, spero di continuare così e mi auguro anche che l’Ambrì inizi a vincere».

Per Stucki la presenza di Cereda ai Rockets è stata molto importante. «Fondamentale, sapendo che c'era lui non ho esitato. Lo avevo già avuto come coach negli juniores, so cosa si aspetta e come lavora, anche a livello umano riesce a tirare fuori il meglio da ogni singolo elemento, questo è bellissimo».

Avendo alle spalle 80 partite in LNA (condite da 6 reti), qual è il tuo ruolo nei rivieraschi? Puoi essere uno dei leader? «Cerco di portare la mia esperienza, dare il buon esempio e trasmettere una buona attitudine. L’idea di poter essere un leader mi piace, mi dà responsabilità e dopo lo scorso anno per me è fondamentale. Ora sono a completa disposizione del coach, ma allo stesso tempo mi tengo pronto per un’eventuale chiamata dell’Ambrì. Lo scorso campionato ad esempio abbiamo visto Fazzini, è andato a Rapperswil, ha fatto bene acquisendo fiducia e poi ha giocato anche la finale di LNA trovando pure la via del gol. Io ho la fortuna di vivere questa fase a settembre, non a gennaio o febbraio. La stagione è ancora lunga, ora è importante mettere "benzina nelle gambe". Sono sereno e penso al meglio per la mia carriera. Il contratto con l'Ambrì? Scade a fine stagione, ma ora non voglio pensarci. Ho fiducia in me stesso e questo è importante».

E a proposito di Ambrì... «Se sono a Biasca ci sarà un motivo… ogni allenatore ha le sue idee. Ad ogni modo fa parte del business. Io cerco sempre di dare il meglio e farmi trovare pronto, nell’hockey bisogna rimanere fiduciosi perché le situazioni possono cambiare molto in fretta. Se guardiamo in casa Lugano, in questo momento ci sono diversi infortunati in difesa e i giovani hanno l’opportunità di giocare. Bisogna sempre lavorare duro e poi si possono aprire delle porte: nello sport funziona così. Io prendo i Rockets come una nuova opportunità, come una specie di rivincita. Ormai ho 24 anni e so come funziona questo mondo, non sono qui a piangermi addosso. Fin qui ho trovato molto spazio ottenendo anche due assist, mentalmente e fisicamente sto bene, spero di continuare così e aiutare la squadra». 

Squadra che punta sulla formazione dei giovani talenti e vuole «dare fastidio» - come giustamente detto da Cereda - ad ogni avversario. «Io scendo sempre in pista per vincere, fin qui ho visto la giusta attitudine e con Luca alla transenna possiamo fare bene. È vero che i Rockets sono una squadra che punta molto sulla formazione, ma questo non deve essere una scusa in caso di sconfitta. Nello sport le imprese sono sempre possibili: guardiamo il Leicester di Ranieri…».

Tornando infine ai biancoblù, l'avvio di stagione ha mostrato una squadra che lotta, con buon idee, ma che raccoglie poco. «Con i compagni ad Ambrì sono sempre in contatto e mi dispiace per questo avvio. Certo tutte le squadre lottano per vincere, ora sono arrivate quattro sconfitte di misura, magari seguirà una bella striscia di vittorie. L’importante a mio avviso è focalizzarsi sul presente, il passato è andato… è inutile ripensare alle sconfitte. Nell’hockey tutto cambia molto in fretta». Anche il calendario, con tre trasferte davvero toste, non ha facilitato l’entrata in materia dei leventinesi. «Sì, ma questo è relativo, io non uso mai queste scuse, né arbitri né calendario. Un giocatore deve avere la stessa mentalità sia se va a giocare a Zurigo piuttosto che a Bienne». L’atteggiamento dei biancoblù è piaciuto, ma per vincere è sempre mancato qualcosa... «Per il coach e per i giocatori contano i risultati. Sono solo quelli che fanno la differenza...», ha concluso l'attaccante 24enne.

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COMMENTI
 

Wenz 7 anni fa su tio
Quando si insiste a far giocare un giocatore (quanti errori) come Zgraggen perché è stipendiato da oltre Gottardo e porta un po' di soldi alla società per lasciar fuori uno come Stücki è tutto dire. Per averlo visto personalmente in allenamento e come si è sempre impegnato, dando vivacità alla linea in cui giocava, sicuramente meritava da tempo un posto fisso. Avevo già avuto modo di far osservare qualche tempo fa che per lui sarebbe stato meglio cambiar squadra per essere valorizzato. Ora ha questa parziale possibilità a Biasca e tanti auguri. A parte per i feriti probabili, non mi farei troppe illusione di essere richiamato ad Ambrì

Mc Gianco 7 anni fa su tio
Mi spiace molto che non abbia avuto piu spazio ad Ambri, sono convinto che aveva le carte in regola per essere titolare, ma non è detto che possa tornare presto. Per lui meglio giocare con regolarità in B piuttosto che la panchina in A! Christian auguri per la tua nuova avventura nel Biasca
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