I segnali dicono che, nella stagione ormai alle porte, i bianconeri potrebbero fare ancora meglio rispetto al recente passato. Certezze però non ce ne sono
LUGANO - Sotto Doug Shedden i bianconeri sono tornati a essere un fattore nei playoff. Dopo 10 anni, in Ticino si è infatti riusciti a vincere una serie di postseason. Klasen e soci hanno entusiasmato, fermandosi solo in finale davanti al Berna.
Tutto merito di Shedden, il coach ha fatto un miracolo? Non è detto. Il 55enne canadese ha soprattutto beneficiato del lavoro fatto da Patrick Fischer, che ha trasformato un'oasi sotto le palme in una città da hockey. Del raccolto di tanta fatica non ha in ogni caso goduto l'attuale coach della Nazionale, che all'inizio dello scorso campionato ha smarrito la rotta ed è stato fatto fuori dal club. Shedden ha avuto il merito di riportare entusiasmo e tranquillità alla Resega, questo è vero, ma non ha stupefatto. È anzi da ora che dovrà davvero mostrare di che pasta è fatto. Il suo operato potrà davvero essere giudicato nella prossima “corsa”.
Punti di forza:
Quella ticinese è una delle squadre più complete del campionato, oltre che una delle più spettacolari. Se Patrick Zackrisson riuscirà a sostituire al meglio il connazionale Fredrik Pettersson, migrato in KHL, e se l'ex Zugo e Davos Dario Bürgler ritroverà la forma dei giorni migliori, allora i bianconeri potranno chiudere la regular season più avanti rispetto alla scorsa stagione.
Punti a sfavore:
Come sempre, nei playoff, Doug Shedden ha giocato con due linee o poco più. E questo alla lunga è costato caro. Nella finalissima, per esempio, il Berna ha puntato costantemente sulle quattro linee, arrivando più fresco al traguardo, imponendosi grazie alle energie di tutti. Il canadese avrà imparato la lezione? Oserà di più quando conterà davvero?
Speciale:
Dopo nove anni in giro per la Svizzera (Zurigo, Berna e Friborgo), Ryan Gardner è tornato a Lugano. Il 38enne è ora sicuramente più lento e meno esplosivo di quanto non fosse in passato; con i suoi 198 centimetri e con la sua esperienza saprà comunque, a discapito della velocità, lasciare il segno. Sarà sicuramente uno dei più positivi tra i bianconeri.
Giovani:
La Resega non è più un deserto. A Lugano manca però, come accade invece negli altri club, un passaggio continuo tra le giovanili e la Prima squadra. L'unico grande successo, in questo “campo”, risponde al nome di Luca Fazzini, il cui enorme talento non è in ogni caso sfruttato appieno.
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