Il direttore sportivo biancoblù ha "spiegato" l'arrivo dell'attaccante: «Qui da noi perché orgoglioso e con voglia di riscatto. Con lui sostituiamo Pestoni»
AMBRÌ - «All'inizio tutti mi dicono di no ma poi...». È un Ivano Zanatta soddisfatto, sereno ma anche agguerrito quello che, con noi, ha commentato il freschissimo arrivo in biancoblù di Peter Guggisberg. Il direttore sportivo dei leventinesi ha sudato per piazzare il colpo. Ha lavorato ai fianchi il giocatore e l'agente e, dopo una corte serrata, ha ottenuto il tanto atteso «Sì».
Dopo Matt D'Agostini, dunque, il dirigente Ambrì ha regalato una nuova importantissima pedina ad Hans Kossman, che ora potrà davvero contare su una squadra competitiva.
«Con Peter si è più o meno riproposto lo scenario già visto con Matt - ha confermato Zanatta - l'entourage del giocatore mi ha detto di provare. Ma lo ha fatto senza convinzione. Invece, come vedete, la trattativa si è conclusa con successo».
Siete riusciti a mettere insieme un'offerta economica molto importante?
«La società ha fatto un grosso sforzo, va riconosciuto. Guggisberg è però stato convinto anche da altre questioni».
Ovvero?
«Dopo un'annata balorda - è sempre brutto essere messo da parte dal tuo club - qui da noi avrà la possibilità di rimettersi in piedi. Di rimettersi in mostra. La nostra è una società piccola, questo è vero, ma non per questo non competitiva. La voglia di riscatto, la voglia di tornare a recitare un ruolo da primattore, la possibilità di lavorare con tranquillità... Guggisberg si è fatto convincere da ciò».
Quanto è stata dura la trattativa?
«È stata lunga. Ho dovuto perseverare... ma non è stata durissima. Entrambi abbiamo vinto, sappiamo cosa serve per "arrivare"... direi che io e Peter abbiamo parlato la stessa lingua. Ci siamo capiti».
Guggisberg può essere ancora un fattore? In fondo ha 31 anni e davvero, negli ultimi mesi, ha patito...
«Non è un giocatore finito, se è questo che volete dire. È un artista. È un campione in grado di garantire 20 gol l'anno. Deve ritrovare confidenza, questo è certo, ma è orgoglioso. Ha voglia di "tornare". Se "gira" può davvero fare la differenza».
La testa conta parecchio.
«Esatto. E anche per questo ho puntato forte su Peter. Deve avere lo spirito della lotta. Se ce la fa - e sono convinto che ce la farà - ci potrà portare a ottimi risultati, riuscirà a sostituire Inti Pestoni come uomo "forte" della squadra. Insomma, con Inti abbiamo perso 40 punti...».
Kossmann ora può davvero pensare a una squadra che non giochi solo per il nono-decimo posto.
«È giusto dare a un allenatore il miglior gruppo possibile. È giusto dare a un allenatore giocatori funzionali alla sua idea di hockey. Guggisberg è un elemento perfetto per la filosofia di Hans: ha qualità ed è veloce. È sopra la media, è un campione».
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