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Campione con il Berna, Lars Leuenberger comincerà la stagione da spettatore interessato: nessuna squadra gli ha infatti offerto la panchina
BERNA - 12 aprile 2016: alla guida del Berna Lars Leuenberger si laurea campione di LNA. 30 giugno 2016: insieme con la famiglia Lars Leuenberger... è al mare.
Nonostante le celebrazioni primaverili il 41enne coach sangallese è infatti rimasto fuori dal "giro buono" delle panchine di LNA: all'inizio del prossimo campionato sarà costretto, caso più unico che raro, a fare da spettatore.
«È triste da dire - ha sottolineato proprio l'ex allenatore degli Orsi - ma dovrò attendere che qualche collega faccia male per avere una chance. Dovrò aspettare ottobre-novembre per vedere se qualche panchina di LNA si libererà».
Nel frattempo puoi goderti la famiglia. Tua moglie, i tuoi figli piccoli...
«Sto trascorrendo le vacanze con loro, senza troppa fretta o pressione. Questa è la faccia positiva della medaglia: posso dedicarmi totalmente ai miei cari».
A due mesi e mezzo dal trionfo lo puoi dire: la tua vita è cambiata con il titolo?
«Beh... sì e no. Ricordo quei giorni con un misto di gioia e tristezza. Abbiamo vinto. E questo è stato fantastico. Non mi hanno rinnovato il contratto. E questo è stato deprimente. Sono a spasso...».
A parte la LNA, tu sei stato anche tra i papabili per la panchina della Svizzera. Prima che Fischer firmasse si era fatto anche il tuo nome.
«Il discorso non è stato approfondito».
Più che la Nazionale maggiore, la tua candidatura pareva forte per la Under20. La scelta di Christian Wohlwend è stata dettata dalla conferma di Fischi: Raffainer aveva anticipato che i due coach avrebbero dovuto avere lo stesso "stile".
«È falso. Non hanno scelto per questo. Non hanno guardato all'esperienza ma, piuttosto, dato peso ad altri interessi. Comunque, hanno preso una decisione e... la rispetto».
Non pensiamo tu abbia voglia di fare il pensionato. Accetteresti un lavoro all'estero?
«Ho una famiglia e dei bimbi piccoli, per questo motivo dovrei valutare con attenzione una proposta che mi arriva da un club fuori dalla Svizzera. Però... sì, in linea di massima non ci sarebbero problemi. Mi piacciono le sfide».
L'alternativa sarebbe quella di riciclarsi per altri lavori hockeistici. Team manager, direttore sportivo...
«Perché precludersi delle opportunità? Anche un nuovo posto da assistant coach potrebbe andare. Importante è che un club serio mi presenti un progetto serio: a quel punto si potrebbe tranquillamente discutere».
