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HCL«Le ultime tre stagioni? Un incubo! Voglio un posto fisso a Lugano, ma sarà una lotta»

24.05.16 - 22:26
Luca Fazzini è alle prese con la fondamentale preparazione fisica in vista del prossimo campionato: «L’arrivo di un difensore straniero regalerà più spazio a noi attaccanti svizzeri»
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«Le ultime tre stagioni? Un incubo! Voglio un posto fisso a Lugano, ma sarà una lotta»
Luca Fazzini è alle prese con la fondamentale preparazione fisica in vista del prossimo campionato: «L’arrivo di un difensore straniero regalerà più spazio a noi attaccanti svizzeri»
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LUGANO - Reduce da tre stagioni in maglia bianconera vissute in chiaroscuro, Luca Fazzini non intende lasciare nulla al caso e, in vista del campionato che verrà, il numero 17 del Lugano è alle prese con l’ormai consueta preparazione fisica. Corsa, sudore e tanta palestra: il “Fazz” non vuole farsi trovare impreparato e vuole convincere da subito Doug Shedden. Il suo obiettivo? Diventare uno dei punti fermi dei sottocenerini.

«Dopo aver smaltito la delusione per la finale persa, ci siamo ritrovati e ora vogliamo tornare immediatamente a puntare in alto - ha esordito l’attaccante ticinese - Durante gli allenamenti, che sono due al giorno, c’è un grande ambiente. Non siamo in tantissimi visto che alcuni erano al Mondiale e gli stranieri non sono qui, ma stiamo lavorando bene e il gruppo è sempre più coeso. Per quanto riguarda l’aspetto personale, invece, non voglio rivivere le ultime tre stagioni perché non solo le ho vissute male, ma non sono state positive dal punto di vista sportivo. Ho sbagliato a non sfruttare le occasioni e a non arrivare pronto a inizio campionato… questa volta sarà diverso».

Sfiorato il titolo, in casa luganese c’è voglia di riprendere da dove si era lasciato: l’asticella resta sempre altissima. Anche per questo, sul fronte mercato, nonostante la partenza di Pettersson, la società si è mossa alla grande e ha operato una scelta che potrebbe favorire lo stesso Fazzini: lo straniero difensivo. «Siamo una gran squadra, quello è chiaro. Sarà difficile trovare lacune nel nostro organico e trovare un posto fisso in rosa… Ovviamente con l’approdo di Sondell, e non di un altro attaccante straniero, c’è più possibilità per noi svizzeri e darò tutto me stesso per avere molto più ghiaccio».

Anche perché, per esempio in gara-5 di finale contro il Berna, una volta schierato in seconda linea non hai deluso…
«In quell’occasione ho giocato con Greg ed è andata molto bene. Abbiamo giostrato alcune volte durante lo scorso anno assieme e siamo sempre andati a punti… Quest’anno è giunto un centro come Zackrisson, che Fredrik (Pettersson, ndr) mi ha descritto come un giocatore intelligentissimo, e un’ala come Bürgler che porta con sè un bagaglio tecnico e di esperienza incredibile. Però, alla fine, se non ho sfondato è stato anche per colpa mia: sia Fischer che Shedden avevano come obiettivo quello di darmi molto più spazio, portandomi anche nei primi blocchi… Certo che a Lugano, riuscire a giocare nelle prime tre linee è davvero complicato...».

Ora è il momento di mettere la benzina nella gambe, per rispondere presente ad agosto…
«Ed è ciò che voglio fare. Dovrò sfruttare immediatamente le occasioni che Shedden mi darà fin dall’inizio… Alla fine il segreto è proprio quello: essere costanti sull’arco di 9-10 partite, senza aver paura di sbagliare. Proprio questa paura mi ha spesso fregato».

Ma se queste aspettative non si dovessero concretizzare? Chiederesti ancora di andare in prestito o di essere ceduto?
«Non ci penso e non voglio pensarci: a Lugano ho tutto e so che dipende solo da me, dalla mia testa. Il mio obiettivo è riuscire a crescere, perché è possibile farlo anche qui senza andare per forza via; io ho deciso di firmare un rinnovo annuale proprio per non sentirmi arrivato avendo alle spalle ancora diversi anni di permanenza… ora ho nelle mani il mio futuro e se arrivassi a Natale con l’occasione di siglare un nuovo contratto, allora vorrà dire che sono diventato un giocatore completo e determinante».

Per concludere… Luca, cosa serve a un giovane per emergere a Lugano?
«Ci vuole costanza, è fondamentale. Non solo nella qualità del tuo hockey ma anche nel minutaggio che hai a disposizione. Giocando solamente 2’/3’ a tempo io faccio tanta fatica ad emergere perché ho paura di sbagliare e di non tornare più sul ghiaccio… ci sono altri, come per esempio Morini, che invece riescono sempre a dare il massimo senza preoccuparsi. In lui vedo le caratteristiche perfette per diventare il centro inamovibile della terza linea bianconera anche in futuro».

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COMMENTI
 

bobà 7 anni fa su tio
che Manitou sia con te!
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