Sébastien Reuille è pronto a tornare ad allenarsi a distanza di tre settimane (abbondanti) dalla sconfitta patita in finale col Berna: «Lunedì ricominciamo, sarà un’estate più corta»
LUGANO - 12 aprile 2016: la rete di Roy, a pochi minuti dal suono della terza sirena di gara-5 di finale, ha messo fine ai sogni di gloria del Lugano e ha regalato il titolo di campione svizzero al Berna. 5 maggio 2016: poco più di tre settimane dopo, quel senso di tristezza e di magone è evaporato nelle menti dei giocatori e dei tifosi bianconeri, anche se difficilmente la sensazione di aver lasciato un qualcosa di incompiuto scomparirà del tutto.
«C’è voluto un po’ di tempo per digerire la sconfitta, anche se poi la vita continua e tutto ciò fa parte dello sport - ha esordito Sébastien Reuille - I primi due giorni sono stati quelli più brutti e intensi: continuavo a ripensare a ciò che era successo, sapevo che avevamo lasciato qualcosa di incompiuto… eravamo a un passo dal vincere il titolo. Gli applausi e gli incoraggiamenti dei nostri tifosi sono stati bellissimi, loro erano contenti di ciò che avevamo fatto e dimostrato sul ghiaccio… noi però volevamo vincere e il rammarico c’è ancora, anche perché il 4-1 della serie non è veritiero. Tanti piccoli dettagli hanno fatto la differenza e tutte le partite sono state decise da un gol di scarto».
Le emozioni e il senso di appartenenza a un gruppo, a un collettivo trasudano in maniera chiara dalle parole del numero 32 bianconero che, con la lucidità che lo contraddistingue, ha voluto fare un quadro generale della serie di finale. «Il Berna è stato più bravo di noi, sono sempre riusciti a cogliere le occasioni che si sono creati e che gli abbiamo concesso, mentre noi abbiamo tremendamente faticato a fare lo stesso. Dobbiamo anche essere sinceri… in alcune partite siamo rimasti a galla soprattutto grazie a Elvis che ha parato praticamente tutto. Ecco, loro sono stati più costanti di noi», ha spiegato.
Nonostante la sconfitta in finale, la stagione appena conclusa verrà ricordata come la più bella degli ultimi 10 anni sotto le volte della Resega… «Certo! Alcuni momenti saranno indimenticabili, come il superamento dei quarti di finale. È stato come toglierci un peso dopo tutti quegli anni… Personalmente ricordo anche la doppietta realizzata a inizio stagione contro il Ginevra appena rientrato dall’infortunio», ha continuato. Inoltre, il Lugano lo scorso dicembre è arrivato a giocarsi anche l’atto conclusivo della Coppa Spengler… «Da lì, da quella settimana qualcosa è scattato dentro di noi - ha sottolineato - Arrivare fino in fondo a una competizione ti dà una grande carica, ti fa vivere determinate emozioni che poi servono da stimolo per continuare a provare a vincere. Ed è ciò che vogliamo fare a partire da lunedì 9 maggio quando torneremo ad allenarci… quest’estate sarà più corta delle altre, altro motivo per puntare al titolo la prossima stagione (ride, ndr). Nel frattempo mi godo la mia famiglia, mia figlia e mi dedico anche all’agenzia immobiliare di cui mi occupo, la Futura Home. Bisogna anche pensare al futuro...», ha concluso.