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NAZIONALE«È un piacere poter rappresentare il Lugano insieme a Hofmann»

03.05.16 - 07:00
L'attaccante bianconero Julian Walker è carico in vista dell'ultima sfida di preparazione che la Svizzera disputerà contro la Germania. «Quanti ricordi, sarà speciale per me tornare a Basilea»
«È un piacere poter rappresentare il Lugano insieme a Hofmann»
L'attaccante bianconero Julian Walker è carico in vista dell'ultima sfida di preparazione che la Svizzera disputerà contro la Germania. «Quanti ricordi, sarà speciale per me tornare a Basilea»
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BASILEA - Questa sera - martedì 3 maggio (ore 19.45) - la Nazionale svizzera giocherà contro la Germania a Basilea, l'ultima amichevole in vista dei Mondiali di Mosca e San Pietroburgo (6-22 maggio).

Patrick Fischer ha già effettuato gli ultimi tagli e in Russia, a difendere il Ticino, ci saranno tre giocatori: il leventinese Sandro Zurkirchen, nonché i bianconeri Gregory Hofmann e Julian Walker.

Julian Walker, questa è stata per te una stagione davvero lunga: finale dei playoff e adesso la Nazionale, senza dimenticare che hai anche giocato la Coppa Spengler. Come ti senti fisicamente?
«Dopo la finale con il Lugano ho avuto il tempo per recuperare e ora sono pronto e concentrato sulla Nazionale. Nonostante le numerose partite disputate quest'anno non sento la fatica, sto bene e sono in forma».

Questa sera la Svizzera gioca l'ultima amichevole prima di partire per la Russia: il gruppo è definito e la partita è sicuramente importante...
«Certamente. Contro la Germania sarà sicuramente un ottimo test, anche perché i tedeschi non smettono mai di lottare e sono una squadra molto fisica. Dobbiamo cercare di esprimerci come abbiamo fatto nelle ultime due sfide contro la Lettonia, di modo da prendere ancora più fiducia e di avere così un buon feeling in vista del Mondiale. L'importante è abituarsi a vincere, anche perché in Russia ci aspettano delle partite delicate e non importa se il gioco non sarà spettacolare».

Che effetto ti fa ritornare a Basilea? (Ricordiamo che Walker, dopo aver esordito in LNA con il Berna nel 2005, ha disputato le sue prime tre vere stagioni nella massima serie svizzera proprio con i renani).
«È sempre speciale per me tornare a Basilea, visto che la mia carriera in LNA è iniziata proprio lì. Già l'anno scorso avevamo giocato un'amichevole con la Nazionale al St. Jakob e in quell'occasione sono riaffiorati molti ricordi nella mia mente. Sarà davvero emozionante».

Finora si è vista una buona Svizzera. Come giudichi la squadra in vista del Mondiale?
«Abbiamo sicuramente una squadra veloce e che pattina molto. Se riusciremo ad applicare il nostro sistema di gioco in maniera intelligente potremo anche essere la sorpresa del torneo. Sarà molto importante però iniziare con il piede giusto. Alla fine l'obiettivo deve essere quello di crescere costantemente come team di modo da prendere sempre più fiducia nei nostri mezzi. In Russia può succedere di tutto».

Cosa ne pensi di Patrick Fischer?
«Conosco Fischer da diverso tempo e ormai so bene cosa pretende dai suoi giocatori. Lui, Von Arx e Hollenstein hanno un'idea ben precisa del loro hockey, che è molto moderno e veloce. La strategia è chiara e ognuno sa esattamente qual è il suo compito. Come sempre però, alla fine sta a noi applicare il sistema di gioco nel migliore dei modi cercando di seguire il più possibile le loro idee».

Ci sarete solamente tu e Hofmann del Lugano...
«Proveremo a fare del nostro meglio e anche se non importa da quale squadra arrivino i giocatori convocati, è sicuramente un piacere per noi poter rappresentare il Lugano in Nazionale. E insieme a Zurkirchen il Ticino».

Disputerai il terzo Mondiale della tua carriera. Stai diventando sempre più importante per questa Nazionale...
«Sono fiero di essere stato preso ancora una volta in considerazione e di poter fare parte di questa squadra. Anche a livello personale significa che il mio lavoro è stato apprezzato. Giocare per il proprio paese è gratificante e fantastico. Tutti i Mondiali sono diversi fra loro e rappresentano ogni volta una nuova sfida. Nessuno regala niente, per questo motivo bisogna sempre dare il massimo per guadagnarsi il proprio posto, altrimenti si rischia di perderlo: la concorrenza è grande e in tanti meriterebbero la convocazione».

Hai mostrato una buona intesa con Trachsler e Dino Wieser. Come ti trovi con loro?
«Mi trovo ottimamente e penso che siamo compatibili. Trachsler è un bravissimo centro, gioca molto bene in difesa e ha tantissima esperienza a livello internazionale. Dal canto suo Dino è un lottatore e un trascinatore, non molla mai. Giocare insieme a lui è facile e stimolante».

E Josi? Forse arriva, forse no. Quanto sarebbe importante per voi?
«Chiaramente avere un giocatore del suo calibro e con la sua personalità sarebbe un gran vantaggio. Però dobbiamo concentrarci sui giocatori che abbiamo adesso, senza pensare a chi potrebbe arrivare. In rosa abbiamo comunque dei difensori fortissimi».

 

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