Con il successo arrivato ieri alla Ilfis i leventinesi si sono assicurati la matematica certezza di restare in LNA
AMBRÌ - E così con la vittoria ottenuta ieri sera a Langnau i biancoblù hanno ottenuto la matematica salvezza in LNA. Per un club piccolo come quello leventinese è giusto festeggiare la permanenza in una Lega dove sopravvivere è sempre più un’impresa titanica.
Anche se al termine del campionato dei biancoblù mancano ancora 180 minuti quella che andrà agli archivi sarà una stagione tutto sommato sufficiente. Sì perché se si spulciano le ultime nove stagioni (l’annata dei playoff del 2013-14 esclusa) questo è l’anno dove i leventinesi sono arrivati più vicini all’obiettivo di raggiungere i primi otto posti della classifica.
Hans Kossmann ha sì migliorato un Ambrì che nella prima parte di stagione, molto spesso, si è rivelato di una fragilità quasi disarmante costata parecchi punti. L’ex tecnico del Friborgo dovrà ripartire dai mesi di novembre e dicembre, dove i suoi viaggiavano a una media spaventosa di due punti a partita. Starà a lui dimostrare che il suo vero Ambrì era quello del 2015 e non quello ammirato nelle ultime settimane. Altrimenti qualcuno potrà dire che il buon Hans ha portato "soltanto" una ventata di ottimismo dopo l'allontanamento di Serge Pelletier.
Quello che certamente manca alla Valascia, e sul quale bisognerà lavorare alacremente, è un pizzico di ambizione in più. Accontentarsi ad esempio di aver fatto 10 punti su 18 contro il Lugano dev’essere sì una gioia per i tifosi dell’Ambrì, ma non un qualcosa che possa salvare una stagione dove è mancato un niente per raggiungere "il paradiso". Gli arrivi di Ivano Zanatta e Hans Kossmann in questo senso potranno giocare un ruolo fondamentale per l’Ambrì del futuro.
Durante il campionato si è parlato molto dello scarso apporto degli stranieri. Nel corso della stagione regolare i giocatori d’importazione sopracenerini hanno messo a segno 50 reti su 144 per un percentuale del 35%. A titolo di esempio nel già citato campionato 2013-14, quello della qualifica ai playoff, i gol stranieri (Nordlund, Noreau, Giroux, Park e Williams) furono pari al 41% (52 su 126).
Ad ogni modo quest'anno più che nei numeri gli stranieri leventinesi sono mancati nei momenti topici della stagione. Un esempio lampante? La decisiva partita di Bienne dove per restare in corsa playoff servivano assolutamente i tre punti. In quell'occasione, quando era il momento di fare la differenza e trascinare il gruppo, Nordlund, Mäenpää, Hall ed Emmerton hanno disputato un incontro che definire deludente è ancora poco.
Guardando al futuro prossimo il disco è sul bastone, caldo, di Ivano Zanatta. Dopo le pesanti partenze di Inti Pestoni e Daniele Grassi, il direttore sportivo leventinese dovrà presentare ai nastri di partenza della prossima stagione una rosa che possa ambire, come quest'anno, ai playoff. Non sarà di certo facile sostituire i due giovani ticinesi e Kostner e Berthon hanno tutto da dimostrare.
Capitolo stranieri: solo Emmerton e Hall hanno un contratto per la prossima stagione. A meno di ripensamenti, invece, Giroux lascerà la Leventina con un bottino di tutto rispetto: 124 punti in 160 incontri (ancora provvisorio visto che mancano tre partite). Cosa si deciderà di fare con Mikko Mäenpää?
La vera certezza per l'Ambrì dell'anno prossimo si chiama Sandro Zurkirchen, elemento che quest'anno in diverse occasioni ha tenuto a galla i suoi. Tanti punti portano la sua firma. Insieme a Daniele Grassi, il migliore in casa biancoblù.
Per il resto è giusto lasciarsi sorprendere. Starà a Ivano Zanatta, con qualche guizzo estivo, portare alla Valascia entusiasmo e speranze in vista di un altro anno di battaglie, sudore e sacrificio. Ingredienti essenziali e imprescindibili che in Leventina non possono assolutamente mancare...