Gli scintillanti bianconeri hanno battuto 7-2 e superato in classifica il lanciatissimo Ginevra
LUGANO - Ora, davvero, la maschera può essere gettata. Il Lugano, questo Lugano, può permettersi di pensare in grande. I bianconeri hanno infatti dato nuovamente prova di tutto il loro valore chiudendo un weekend perfetto con uno stordente 7-2 al Ginevra.
Battere le Aquile in questo momento non era affatto scontato. Reduce da undici successi in tredici match, la truppa di McSorley era infatti probabilmente quella più in forma dell'intera LNA. Alla Resega, contro Pettersson e compagni (arrivati al sesto successo consecutivo) ha però fatto la figura dell'ultima arrivata. I solitamente coriacei ginevrini sono infatti stati frantumati da una squadra, quella bianconera, che con il cambio di coach ha ritrovato misure, convinzione, profondità, pericolosità e soprattutto concretezza. Con Patrick Fischer si tirava tanto e si segnava poco. Con Shedden l'attacco ticinese gira invece a meraviglia. Rispetto al passato poi, grazie anche a un Merzlikins ormai capace di esprimersi con continuità a livelli altissimi, il Lugano è divenuto solido anche in difesa.
Ed ecco che come per magia sono arrivati trionfi, punti e sorrisi e la classifica si è fatta bellissima. Alla Resega, dove ora – finalmente – danno l'impressione di essere padroni del proprio destino, hanno brindato al quarto posto della graduatoria. Zugo e Ginevra hanno giocato meno, obietteranno i critici. È vero. È però vero anche che, pensando a dov'erano Hofmann e compagni a fine ottobre, per una volta a questo particolare si può anche non far caso. Ci si può limitare ad applaudire a una squadra che, affidandosi totalmente ai suoi fenomeni, ha regalato 60' di puro divertimento a quanti hanno riempito gli spalti della pista. Nove gol totali, d'altronde, sono stati davvero un grande spettacolo. I padroni di casa hanno tremato solo nel primo tempo quando, dopo essere passati in vantaggio con Martensson, hanno subito la rimonta ospite firmata da Riat e Douay. Da lì, ed eravamo appena al 12', sul ghiaccio si è visto però solo un team, quello bianconero. Bertaggia, Stapleton, Pettersson e Hofman hanno impiegato meno di 30' per ribaltare il Ginevra e costringere McSorley a sostituire lo stordito Mayer. La festa del Lugano non si è arrestata nemmeno nel terzo terzo quando Stapleton prima e Bertaggia poi hanno trovato il modo di siglare la loro personalissima doppietta e di mandare definitivamente all'inferno i rivali.
Quanta grazia, bianconeri. Ora vi tocca "solo" continuare a strabiliare.
LUGANO-GINEVRA 7-2 (2-2, 3-0, 2-0)
Reti: 0'48” Martensson (Ulmer) 1-0; 1'01” Riat (Rod) 1-1; 11'02” Douay (Pedretti) 1-2; 12'11” Bertaggia (Kienzle) 2-2; 21'18” Stapleton (Bertaggia) 3-2; 23'34” Pettersson (Chiesa) 4-2; 35'08” Hofmann (Brunner) 5-2; 47'28” Stapleton (Pettersson) 6-2; 57'45" Bertaggia (Brunner) 7-2.
LUGANO: Merzlikins; Hirschi, Chiesa, Kparghai, Ulmer; Vauclair, Kienzle; Sartori, Fazzini; Klasen, Martensson, Pettersson; Bertaggia, Stapleton, Brunner, Hofmann, Sannitz, Walker; Reuille, Romanenghi, Kostner.
Penalità: Lugano 5x2'; Ginevra 5x2'.
Note: Resega, 5'335 spettatori. Arbitri: Brueggemann, Wiegand, Kaderli, Progin.