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Un ermetico Filippo Lombardi non ha condannato né salvato l’allenatore biancoblù: “Il coach ha delle colpe? Le valutazioni le faremo, in seno alla società”
AMBRÌ - Quattro sconfitte consecutive, l’ultimo posto in classifica e un gioco che stenta a decollare. A chi si deve dare la colpa per i tentennamenti di un Ambrì poco convincente?
Si sono tirati in ballo errori individuali, problemi di forma fisica e scelte del coach. Probabilmente tutto, insieme, sta contribuendo a frenare la corsa dei biancoblù i quali, calendario sfortunato, non avranno neppure tempo per tentare di correre ai ripari: nei prossimi diciotto giorni scenderanno in pista otto volte in campionato (più una in Coppa).
Per il momento alla Valascia si continua a lavorare sodo, anche se qualche malumore, dopo gli ultimi risultati, è filtrato. Il meno sereno è sembrato Filippo Lombardi il quale, a caldo, dopo la sconfitta con il Kloten, ha parlato di problema di “testa”. E proprio al presidente leventinese abbiamo chiesto lumi sulla posizione dell’allenatore. Quando il giocattolo non funziona la panchina è, di solito, la prima a saltare...
Presidente, Serge Pelletier rischia l’esonero? Ci dia una risposta secca.
“Non ho una risposta, né secca ne umida”.
Il coach ha probabilmente una parte delle colpe per il momento attraversato dalla squadra.
“Queste sono valutazioni che si fanno, e faremo, in seno alla società. E non certo a mezzo stampa”.
In tutto ciò la posizione di Zanatta può essere di disturbo per l’allenatore. Ivano ha un curriculum importante e forse può essere considerato ingombrante da Pelletier…
“Penso che questo problema non ci sia. In fondo il 90% dei club di hockey del mondo ha un allenatore e un direttore sportivo”.
Vero. Ma non tutti i ds hanno l’esperienza in panchina che ha Zanatta.
“Questo è esatto, però posso assicuravi che i rapporti tra il nostro coach e il direttore sportivo sono ottimi”.
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