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HCAPMonnet: "Friborgo è un capitolo chiuso, la Nazionale no. Ad Ambrì sto benissimo"

09.10.15 - 06:49
L'attaccante è rientrato lo scorso weekend dopo un infortunio: "Nelle ultime partite abbiamo commesso troppi errori e ci sono costati punti preziosi"
Monnet: "Friborgo è un capitolo chiuso, la Nazionale no. Ad Ambrì sto benissimo"
L'attaccante è rientrato lo scorso weekend dopo un infortunio: "Nelle ultime partite abbiamo commesso troppi errori e ci sono costati punti preziosi"
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AMBRÌ - Un buon inizio di stagione, poi l’infortunio che lo ha frenato. Thibaut Monnet, attaccante dall’indiscutibile fiuto del gol sbarcato in Leventina la scorsa estate, ha collezionato 3 punti (2 reti e 1 assist) nelle prime cinque uscite con la maglia biancoblù prima dello stop forzato. Il colpo alla parte alta del corpo incassato a Davos nel quarto turno di LNA non gli aveva impedito di giocare il derby la sera successiva, ma a causa di una ricaduta in allenamento, il 33enne di Martigny ha poi saltato i due impegni successivi. Rientrato lo scorso weekend, l’ex Friborgo sta tuttora lavorando per tornare ai suoi migliori livelli.

"Non è mai facile quando si rientra da un infortunio - ha spiegato Monnet - Sono tornato a disposizione della squadra e sto bene, fisicamente sono al 100% ma ovviamente ci vorrà ancora qualche partita per ritrovare le migliori sensazioni. Nelle ultime sfide abbiamo commesso troppi errori sciocchi e ci sono costati punti preziosi: sono sempre convinto che possiamo battere ogni avversario ma dobbiamo ancora migliorare ed essere più disciplinati. Le belle vittorie contro Davos e Lugano ci avevano dato fiducia confermando il valore della nostra rosa: certo non possiamo contare sul potenziale di Berna o Zurigo, ma se giochiamo da squadra, lottando tutti insieme, possiamo conquistare punti contro ogni avversario”.

Campione svizzero nel 2008 e nel 2012 con lo Zurigo (compagine con la quale ha vinto anche la Champions Hockey League nel 2009), Monnet ha portato tutta la sua esperienza in Leventina. “Nel nostro roster c’è talento, ci sono ottimi giovani che possono crescere, spero di poter dare una mano anche in questo senso”. 

Con Pelletier si è ricreato subito un buon feeling. “Serge è un ottimo allenatore. Avevo già lavorato con lui e anche per questo è stato facile decidere di venire ad Ambrì. Conoscevo i suoi metodi, sapevo cosa pretende e come lavora: ha sempre un atteggiamento positivo, stimola i giocatori e li aiuta a migliorare. Mi ha voluto e apprezza le mie caratteristiche: sono un giocatore offensivo, mi piace portare fantasia sul ghiaccio e creare azioni pericolose”. 

Il destino ha fatto saltare al vallesano la prima sfida contro i Dragoni. “Friborgo è un capitolo chiuso, ora guardo avanti, giocare contro di loro non sarà speciale".

143 presenze in Nazionale, 27 reti e 32 assist. "In questo momento non penso a un ritorno in Nazionale, sono concentrato solo sull'Ambrì. Certo in futuro un’eventuale convocazione mi farebbe piacere, come ad ogni altro giocatore, ma sarebbe una conseguenza: vorrebbe dire che ho lavorato bene con i biancoblù".

L’impatto con la realtà ticinese è stato ottimale. “In Ticino mi trovo benissimo, mi ricorda molto il Vallese anche se il paesaggio è un po' diverso. Le persone sono molto cordiali e i tifosi sono pazzi… nel senso buono (ride, ndr), i fans sono molto calorosi: c’è un ambiente stupendo, è il posto giusto per giocare a hockey”, ha concluso l'attaccante.

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