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LNARégis Fuchs: "Ambrì? Ho il Lugano nel cuore, ma tifo mio figlio"

29.09.15 - 07:00
L'ex bianconero ha parlato a tutto campo: da Jason alla sua nuova vita. Intanto questa sera i biancoblù disputeranno i sedicesimi di finale di Coppa Svizzera contro i GCK Lions
Régis Fuchs: "Ambrì? Ho il Lugano nel cuore, ma tifo mio figlio"
L'ex bianconero ha parlato a tutto campo: da Jason alla sua nuova vita. Intanto questa sera i biancoblù disputeranno i sedicesimi di finale di Coppa Svizzera contro i GCK Lions
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ZURIGO - Nella serata di questa sera - martedì 29 settembre - riparte la Coppa Svizzera e si giocheranno cinque incontri validi per i sedicesimi di finale: Burgdorf-Langnau, Olten-Zugo, Turgovia-Kloten, Wiki M.-Bienne e GCK-Ambrì. Fra i tanti appassionati che si apprestano a seguire proprio quest'ultima sfida ci sarà anche l'ex stella del Lugano (1998-2006), con cui si è laureato in tre occasioni campione svizzero, Régis Fuchs, padre del numero 21 dei biancoblù Jason. Il 45enne ha parlato a tutto campo, di suo figlio, dell'Ambrì e del Lugano, soffermandosi anche a raccontare qualche dettaglio sulla sua nuova vita.

Régis Fuchs, come vedi l'Ambrì?
"Per quello che ho visto finora la squadra si impegna, lotta ed esprime un buon gioco. Mi auguro davvero che il gruppo non molli e faccia meglio rispetto agli ultimi anni, magari riuscendo a centrare qualche successo importante".

Dove deve migliorare la squadra secondo te?
"Ci sono sempre cose da migliorare, ma trovo che l'Ambrì di quest'anno abbia un organico molto interessante, un portiere molto valido e ci sono nuovi innesti che potranno dare tanto a questa squadra".

Sei soddisfatto delle prestazioni offerte da Jason in Leventina?
"Jason deve imparare ancora tantissimo, visto che è all'inizio della sua carriera. Però sta lavorando duramente e si impegna tanto sul ghiaccio. Se continua su questa strada potrà togliersi un giorno qualche soddisfazione in più".

...e cosa ne pensi del Lugano?
"Non seguo più tantissimo i bianconeri, anche perché non vivendo in Ticino e avendo un nuovo lavoro, non ho più molto tempo a disposizione (responsabile della gestione finanziaria nel Cantone di Neuchâtel ndr). Seguo soprattutto i miei figli, ma quando capita ammiro il Lugano alla televisione. Posso però dire che il progetto di Patrick Fischer è interessante e che la squadra, nonostante qualche passo falso, sia sulla strada giusta".

Da ex bianconero tifi Ambrì adesso o semplicemente tifi tuo figlio?
"Prima di tutto tifo mio figlio, poi se sarà in grado di portare un po' di fortuna all'Ambrì sarei molto contento". 

Non ti manca Lugano?
"Certo. Lugano rimarrà sempre qualcosa di speciale per me e per la mia famiglia. Abbiamo vissuto otto anni intensi gratificati da tanto successo. Ho i bianconeri nel cuore e ogni volta che ritorno alla Resega provo grandi emozioni. I momenti migliori? I titoli vinti".  

Finito l'hockey è stato un problema rifarsi una vita?
"No, anche perché qualche anno prima che mi ritirassi avevo già iniziato a lavorare un po' e mi ero anche iscritto a qualche corso di contabilità. Ho inoltre avuto la fortuna di giocare fino a 43 anni e quando ho dovuto smettere non è stato un gran problema. L'hockey mi ha dato tanto e ho avuto la possibilità di restare nell'ambiente grazie ai miei figli".

Com'è cambiato l'hockey negli ultimi anni?
"È molto più rapido, fisico e anche piacevole da vedere. Inoltre ci sono stati anche dei piccoli cambiamenti sul ghiaccio con questa nuova formula della liberazione vietata. Questo tipo di modifiche possono solo migliorare l'hockey, che necessita sempre di nuovi sviluppi".

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