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HCAPPelletier si allunga il contratto: “Rimango ad Ambrì diciotto anni, come Del Curto a Davos”

04.08.15 - 08:01
“Wolf forse meglio di Schaefer, nessun problema con Zanatta e grandi ambizioni (infortuni permettendo)”, il coach ha parlato a ruota libera dei nuovi biancoblù
Pelletier si allunga il contratto: “Rimango ad Ambrì diciotto anni, come Del Curto a Davos”
“Wolf forse meglio di Schaefer, nessun problema con Zanatta e grandi ambizioni (infortuni permettendo)”, il coach ha parlato a ruota libera dei nuovi biancoblù
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AMBRÌ - Fuori Nolan Schaefer, dentro Tim Wolf. L’Ambrì ha cambiato, improvvisamente e inaspettatamente, volto.

I biancoblù non si sono in ogni caso fatti trovare impreparati davanti alla richiesta del canadese di uscire dal contratto già firmato per la stagione 2015/16 e hanno raggiunto un accordo con il 23enne ex Rapperswil Tim Wolf. Il cambiamento è stato un passo indietro? L’addio del 35enne ha reso più vulnerabile la squadra?

Non ne siamo del tutto sicuri. Affiancare a Zurkirchen un estremo difensore già “solido” nonostante la giovane età potrebbe infatti essersi rivelata una mossa vincente. Potrebbe, senza più dualismi, rendere per assurdo ancor più compatto il reparto pensato da Serge Pelletier.

“Questi sono i casi della vita - è intervenuto proprio il coach dei leventinesi - un imprevisto ci ha privati di un portiere affidabile ma siamo in ogni caso stati in grado di completare la rosa con un ottimo innesto. Siamo soddisfatti. Non è infatti detto che Wolf si rivelerà meno competitivo di Schaefer o che il suo ingaggio ci abbia indebolito. Tutti erano felici della coppia Schaefer-Zurkirchen solo perché ricordavano quanto accaduto due stagioni fa. Vedremo cosa dirà, nelle prossime settimane, il ghiaccio. Vedremo se avremo fatto la scelta giusta”.

Vedremo cosa accadrà in campionato. Cosa ci si deve attendere? Una cavalcata in stile 2013/14 o una sofferenza come il 2014/15?
“Sarò sincero, molto dipenderà dagli infortuni. Due anni fa avevamo una buona squadra, non abbiamo avuto troppi problemi con l’infermeria ed è “uscito” un gran campionato. Lo scorso anno pure la rosa era competitiva, nonostante i tagli imposti dal bilancio. Se però poi ti trovi a fare i conti con lunghe assenze tutto diventa più complicato”.

E ora?
“Siamo convinti di aver lavorato bene. Abbiamo ingaggiato i giocatori che volevamo e la rosa è completa. L’unico problema è che la panchina non è lunghissima. Quindi potete capire quanto importante possa essere il fattore “fortuna” quando si parla della salute dei ragazzi”.

La nuova stagione ti vedrà nuovamente affiancato da Ivano Zanatta. La sua è una figura ingombrante?
“Per nulla. Sono felice sia salito a bordo. Ci intendiamo alla perfezione e sappiamo entrambi cosa serve per il bene del club”.

E se ci sono problemi la colpa non è per forza di Serge…
“È vero”, ha aggiunto ridendo Pelletier.

Quella che sta per cominciare sarà la tua terza stagione “completa” (senza contare la parentesi 2003-2006) ad Ambrì. Pensi che un rapporto club-head coach possa essere lunghissimo o credi che, fisiologicamente, sia destinato a chiudersi dopo cicli di quattro-cinque anni?
“Io sono molto carico, davvero. E poi guardo a Del Curto. Lui è a Davos da 18 anni. Anch’io potrei fare lo stesso percorso in biancoblù: di strada ne avrei ancora molta da percorrere…”.

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