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LNADai playout al sogno del titolo: Jörg a Davos è diventato grande

09.04.15 - 07:00
L’attaccante ex Lugano sta disputando la miglior stagione della sua carriera: questa sera, insieme ai suoi compagni, proverà a stendere nuovamente i Lions avvicinandosi alla vittoria finale
Dai playout al sogno del titolo: Jörg a Davos è diventato grande
L’attaccante ex Lugano sta disputando la miglior stagione della sua carriera: questa sera, insieme ai suoi compagni, proverà a stendere nuovamente i Lions avvicinandosi alla vittoria finale
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DAVOS - Le statistiche, spesso, non riescono a dire tutto in relazione al rendimento di un singolo giocatore o di un’intera squadra, ma i numeri messi assieme da Mauro Jörg al suo primo anno di Davos sono eloquenti e non possono che sottolineare la maturazione del 24enne che fino all’anno scorso arrancava insieme al Rapperswil lottando per la salvezza. L’ex Lugano, invece, nei suoi Grigioni ha trovato “l’America” e sotto la guida di Arno Del Curto è diventato un giocatore a tutto tondo: 14 gol e 8 assist in regular season - record personale - e una presenza costante sui tabellini di gara anche durante questi playoff. Dal rischio retrocessione al sogno del titolo: in pochi mesi il destino di Jörg è cambiato all’improvviso.

“Effettivamente sto vivendo dei mesi e dei momenti emozionanti; giocare i playout è nettamente diverso - ha esordito il 24enne - perché vivi le sfide con molta pressione e con la paura di sbagliare; nei playoff invece senti che stai lottando per qualcosa di magnifico e fortunatamente fino ad ora tutto sta andando per il verso giusto. Starà a noi confermare questa sera il break ottenuto lunedì a Zurigo”.

Il numero 21 dei grigionesi, però, riesce a restare con i piedi ben ancorati a terra e non dimentica il suo passato: “Vedere i Lakers in questa situazione, a un passo dalla LNB e col presidente che si è dimesso perché insultato e minacciato fa male; ho diversi compagni e amici in quella squadra con i quali mi sento spesso e mi dispiace sinceramente per loro”, ha spiegato.

Del Curto, si sa, con i giovani ha un tocco speciale, come Re Mida tutto ciò che tocca diventa oro e lo stesso Jörg ha subito quest’influsso positivo, diventando una vera e propria freccia a disposizione del Davos. “Il merito di tutto questo non è solo mio. La squadra mi aiuta, il sistema di gioco che usiamo mi permette di esprimermi al massimo, con i miei compagni di linea (Simion e Corvi) ho una grande intesa, ma penso che il vero segreto del nostro gruppo abbia un nome e un cognome: Arno Del Curto. Lui non si basa solo sugli stranieri, ma riesce a dare fiducia e compiti ben precisi a tutti: gli svizzeri devono rendersi utili allo stesso modo e questo ci fa sentire sempre più importanti. Sia chiaro… non mi sento arrivato! Come squadra non abbiamo ancora ottenuto nulla e dal punto di vista personale devo migliorare ancora su tanti particolari”, ha continuato lucidamente Jörg.

Protagonista lunedì all’Hallenstadion di una grande prestazione, l’ala grigionese ha ben chiaro cosa dovrà fare il Davos questa sera per allungare nella serie di finale: “Aver centrato il break a Zurigo è stato importantissimo, sapevamo che dovevamo vincere in casa loro almeno una volta per poter sognare il titolo; nel primo periodo siamo forse stati un pò passivi, ma è sempre una cosa positiva chiudere sullo 0-0 in trasferta dopo i primi 20’. Nel terzo periodo abbiamo compiuto gli stessi errori e questa volta l’abbiamo pagata; questa sera invece dovremo pensare di giocare solo il nostro tipo di hockey. Loro proveranno a schiacciarci nel nostro terzo ma dovremmo essere pronti e bravi a giocare veloci e in contropiede, come fatto in gara-2. Sarà determinante; andare sul 3-1 potrebbe pesare tantissimo”; ha concluso.

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