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Con l'ex giocatore del Lugano, autore di 16 reti sin qui, abbiamo parlato della finale tra Zurigo e Davos che scatterà questa sera all'Hallenstadion
ZURIGO - Questa sera all’Hallenstadion (20.15) è in programma il primo atto della finale dei playoff tra Zurigo e Davos.
Il cammino delle due contendenti nella post-season ha detto che i Lions ci hanno impiegato 13 partite per arrivare all’ultimo atto, mentre i grigionesi soltanto 10. Vedremo dunque una squadra gialloblù più fresca rispetto a quella di Crawford? Questa sera avremo le prime risposte.
Lo Zurigo è a caccia del terzo titolo in quattro anni, mentre il Davos di un successo che alla Vaillant Arena manca dal 2011.
Tra i sicuri protagonisti ci sarà anche Dario Simion, giovane peperino davosiano al quale l’aria grigionese ha portato tantissimi benefici come testimoniano le cifre: 33 punti (16 gol) in 57 incontri.
Dario, che finale dobbiamo aspettarci?
“Sarà una finale tirata, su questo non c’è dubbio. Sarà molto importante la fase difensiva dove non dovremo concedere troppo a una squadra che dispone in rosa giocatori molto pericolosi”.
Voi nei playoff siete stati più regolari rispetto ai Lions: è un vantaggio?
“Non li ho seguiti molto. È vero che con il Bienne hanno faticato forse più del previsto ma in una finale tutto può succedere. Non possiamo di certo guardare indietro e pensare a ciò che hanno fatto loro sino a qui”.
Nel mese di gennaio il Davos sembrava in crisi: stavate forse inconsciamente preparando i playoff?
“Probabilmente dopo tante vittorie sono mancate un po’ le motivazioni. Tutte le squadre hanno comunque un momento di appannamento durante la stagione. L’importante è venirne fuori come ne siamo venuti fuori noi. E ora siamo prontissimi per la sfida con lo Zurigo”.
Per te scatta la prima finale della carriera: sei emozionato?
“Sarò un po’ nervoso forse all’inizio ma dopo due-tre cambi non ci penserò più. Una finale è una finale”.
Come vanno le cose con Del Curto?
“Mi trovo benissimo con Arno. È un allenatore duro, esigente e che pretende molto dai suoi giocatori. Se sto facendo una buona annata gran parte del merito è senza dubbio suo”.
