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HCAP - L'ANALISIAmbrì, due sconfitte dolorose: non tutto è da buttare ma ora si fa dura

01.02.15 - 08:14
A sei giornate dal termine della regular season i playoff sembrano ormai un sogno irragiungibile: la squadra lotta e sta con l'allenatore ma servirebbe qualcosa in più
Ambrì, due sconfitte dolorose: non tutto è da buttare ma ora si fa dura
A sei giornate dal termine della regular season i playoff sembrano ormai un sogno irragiungibile: la squadra lotta e sta con l'allenatore ma servirebbe qualcosa in più
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AMBRÌ - Weekend amaro, amarissimo per l'Ambrì. I dieci punti conquistati tra il 17 e il 27 di gennaio contro Bienne, Berna, Lugano e Kloten avevano rilanciato le ambizioni leventinesi di acciuffare un posto fra le prime otto della classe. Le due sconfitte rimediate in un modo o nell'altro nel fine settimana contro Ginevra e Friborgo, hanno però bruscamente infranto i sogni playoff.

È molto difficile trovare una vera spiegazione a queste due battute d'arresto. Contro le Aquile di Chris McSorley l'Ambrì ci ha provato, ma complici i soliti erroracci difensivi - che in realtà hanno caratterizzato quasi tutta la stagione - e un ottimo Mayer, i biancoblù nulla hanno potuto contro una squadra molto fisica e cinica che, pur senza strafare, si è imposta con un eloquente 4-0.

Sabato alla BCF Arena contro i Dragoni la sfida era fondamentale: i punti in palio erano pesantissimi. L'Ambrì è partito subito molto bene e per lunghi tratti si è fatto preferire. Il 2-0 con cui si è andati alla prima pausa era meritato, alla ripresa del gioco Duca e compagni hanno continuato a spingere ma non hanno saputo concretizzare le occasioni. A quel punto è arrivata la doccia fredda e qualcosa è cambiato. Dalla rete di Tristan Vauclair al 26' in poi, i biancoblù si sono gradualmente spenti: pochi minuti dopo è arrivato il 2-2 di Huguenin e al 49' il definitivo 3-2 di Granak. Nonostante una reazione di tutto il collettivo i leventinesi non hanno avuto la forza - e la bravura - di strappare almeno un pareggio e andare all'overtime.

Soprattutto contro il Friborgo, l'Ambrì è stato punito dagli episodi: certo le opportunità andrebbero concretizzate, contro le Aquile e i Dragoni il solo Lhotak - bravo comunque nel farsi trovare al posto giusto nel momento giusto - ha avuto almeno quattro clamorose occasioni da gol ma non è riuscito ad andare a segno.

In tutto il campionato la squadra ha dimostrato di lottare sempre al 100% e stare con l'allenatore: le partite perse nettamente sono state relativamente poche. Il vero problema è che con le prestazioni generose non si va molto lontano, servirebbe qualcosa in più, soprattutto qualche gol in più - magari anche dai difensori e dai comprimari - e qualche errore in meno nei momenti cruciali dei match.

Tutto sommato considerando però anche l'elevato numero di infortuni di giocatori importanti - su tutti O'Byrne, Pestoni, Grassi, Aucoin, Flückiger e Zurkirchen - che hanno condizionato pesantemente le scelte tecnico-tattiche di Pelletier, arrivare a giocarsi un posto nei playoff fino a sei giornate dal termine - i più ottimisti comunque possono ancora sperare, la matematica non condanna l'Ambrì - può essere un buon punto di partenza per la prossima stagione. A patto che la squadra si salvi brillantemente - visti gli eventuali avversari di quest'anno le sfide sarebbero molto impegnative - e una volta archiviato il campionato 2014/2015 la Società riesca a piazzare ancora qualche rinnovo importante e qualche colpo di mercato.

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