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HCAPAmbrì, gioie e dolori. Lombardi: “La presidenza, chi me l'ha fatta fare? Mi sacrifico per la gente”

25.12.14 - 11:31
Il numero uno biancoblù ha analizzato con noi la stagione: “Gli arbitri? Se possono fischiare contro le ticinesi lo fanno. Che fenomeno Hall, ha portato a lungo la croce"
Ambrì, gioie e dolori. Lombardi: “La presidenza, chi me l'ha fatta fare? Mi sacrifico per la gente”
Il numero uno biancoblù ha analizzato con noi la stagione: “Gli arbitri? Se possono fischiare contro le ticinesi lo fanno. Che fenomeno Hall, ha portato a lungo la croce"
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AMBRÌ – Trentasei punti in trentatré partite e il decimo posto della graduatoria (in coabitazione con il bruttissimo Friborgo), l'Ambrì targato 2014/15 ha, fino a questo momento, regalato molte meno gioie di quante i tifosi si aspettassero. È in grande crescita e ancora in corsa per un posto sulla griglia dei prossimi playoff, questo è vero; pensare a dov'era solo dodici mesi or sono fa in ogni modo storcere il naso.

Ma cosa è successo in Leventina, come si può spiegare una differenza del genere rispetto alla passata stagione? I fattori che hanno contribuito al balbettio biancoblù sono molteplici ma “catalogabili” in tre categorie: sfortuna, scelte sbagliate e... arbitri.

“Direi che questi hanno influito in parte uguale sui risultati fino a questo punto raccolti dalla squadra – è intervenuto Filippo Lombardi, numero uno dei sopracenerini – La sfortuna fa parte del gioco, non la si può controllare o prevedere. Le altre invece...”.

Per quanto riguarda l'”incompetenza”...
“Guardi, parlare a priori è davvero facile. La dirigenza però, al momento di scegliere, era convinta di quel che faceva. I giocatori ingaggiati avevano tutti le caratteristiche e le qualità per fare bene qui da noi. Poi è ovvio, può capitare che qualche atleta non renda quanto si pensava, ci si aspettava. Io in ogni caso sono positivo: non è detto che qualcuno di quelli che non ha cominciato benissimo non possa sbocciare nelle prossime settimane...”.

E gli arbitri?
“Se possono fischiare contro le ticinesi lo fanno - ha aggiunto Lombardi – ma io in questo, nelle loro decisioni, non ci vedo né malafede né premeditazione. Solo credo che, in modo subconscio ovviamente, tendano a sbagliare sempre a favore delle altre società. L'unico dato di fatto è che i quattro arbitri, richiesti con tanta forza dalla Lega, non si sono dimostrati sempre all'altezza della situazione. Di errori se ne sono verificati comunque parecchi”.

Parli di Ambrì e, inevitabilmente, pensi anche ai quattrini. Qual è la situazione con quei famosi 850'000 franchi da mettere insieme entro il 31 dicembre?
“Stiamo impegnandoci nella raccolta, siamo a buon punto. Ora speriamo nel rush finale...”.

“Voci” vicine alla Valascia dicono che una grossa fetta di quel debito sarà – o è stato – risanato dalla famiglia Lombardi.
“Non diamo indicazioni sulla provenienza di tali fondi. Importante è riuscire a metterli insieme”.

In difficoltà sul ghiaccio e anche con i conti, nonostante questo quello biancoblù è un club seguitissimo, amatissimo e applauditissimo. Certo dirigerlo deve essere parecchio complicato. Ma lei ha mai pensato, in questa sua avventura, “Chi me l'ha fatta fare”?
“Non passa giorno senza che non me lo domandi – ha aggiunto Lombardi – Devo ammettere che in questi anni ci sono stati più sacrifici che pacche sulle spalle ma, va bene così. Ho accettato la presidenza con entusiasmo. E non ho scelto la "poltrona", come qualcuno può pensare, per arricchirmi. L'ho fatto per la gente: è una grande soddisfazione poter contribuire a regalare emozioni ai tifosi”.

Visto il periodo, con il campionato fermo, per una volta non la facciamo parlare di attualità. La facciamo giocare. Ci indica, secondo i suoi gusti e ricordi, qual è il “suo” miglior Ambrì di sempre?
“Ah no, è troppo difficile: rischierei di dimenticare qualcuno e questo non sarebbe corretto. Posso però dire qual è il giocatore che, in questa stagione, sta più meritando: Adam Hall”.

Lo statunitense – fresco di rinnovo biennale – è quello che più l'ha entusiasmata?
“Fino a questo punto è stato eccezionale, sul ghiaccio come nello spogliatoio. Ha cuore, tecnica, grinta e passione, è stato grande in difesa come in attacco e ha portato la croce nei momenti più difficili. Ecco, sì, questo posso dirlo: Adam potrebbe tranquillamente stare nella mia squadra biancoblù ideale”.

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