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CLEVELAND“Mi sbatto per il sogno NHL. La Valascia? Mi manca, potrei tornare…”

19.12.14 - 08:29
Maxim Noreau ha fatto il punto dopo i suoi primi mesi nordamericani: “La bocciatura dalla NHL? Una delusione, ma lì sono tutti armadi”
“Mi sbatto per il sogno NHL. La Valascia? Mi manca, potrei tornare…”
Maxim Noreau ha fatto il punto dopo i suoi primi mesi nordamericani: “La bocciatura dalla NHL? Una delusione, ma lì sono tutti armadi”
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CLEVELAND (USA) - Per tre anni ha infiammato la Valascia, regalando prestazioni di altissimo livello, emozioni e soprattutto gol. Tanti gol. Ventisette: un’enormità per un difensore. Poi ha deciso di salutare i colori biancoblù e la Valle e di partire alla volta dell’America. Per cercare fortuna.

Per Maxim Noreau, ex bandiera dell’Ambrì, l’avventura a stelle e strisce non è tuttavia stata - almeno finora - fortunata: il suo sogno di sfondare in NHL, con i Colorado Avalanche, è infatti durato qualche mese. Giusto la prestagione. Poi la dirigenza della franchigia statunitense ha scelto di non puntare su di lui, spedendolo in AHL, a Cleveland.

Ma allora non era meglio rimanere alla Valascia?
“Avevo voglia di tentare - è intervenuto proprio Maxim - giocare in NHL è in fondo il sogno di tutti quelli che praticano questo sport. Non potevo non cogliere l’occasione datami, con il contratto biennale, dagli Avalanche”.

I quali però ora sono lontani. Il tuo presente si chiama Lake Erie Monster…
“È una bella squadra. Sono tutto sommato soddisfatto: sto giocando bene, stiamo facendo un bel campionato…”.

Ma la delusione per la bocciatura da parte dei dirigenti del piano superiore è rimasta.
“Sono ovviamente rammaricato per non aver potuto continuare a Colorado ma… non mi sono abbattuto. Ho anzi preso il declassamento come stimolo. Sto lavorando duro, sto lavorando più di quanto non abbia mai fatto per tornare in NHL. Per guadagnarmi un’altra chance. Stiamo in fondo parlando della miglior Lega del mondo: chi non vorrebbe giocarci?”.

Cosa ti ha impedito di sfondare tra i big? Quali sono i tuoi limiti?
“The guys are big, i ragazzi là sopra sono grossi - ha continuato scherzando Noreau - Non ero abituato. In Svizzera ho avuto a che fare con stranieri grossi, ma non erano tantissimi. Non tutta una squadra. In NHL, invece, ti può capitare di confrontarti con un intero team di armadi…”.

E sulla taglia non si può lavorare…
“Vero. Quindi devo migliorare nel gioco. Devo essere più veloce e intelligente. Sto impegnandomi molto con il coach. Mi sto sbattendo: ascolto le sue indicazioni, sono sicuro potranno tornarmi utili”.

Com’è il livello della AHL, comparato a quello della LNA?
“È difficile da dire: il gioco è diverso, lo stile è diverso. Ci sono più check, più contatti duri, ogni match è molto fisico e...competitivo”.

Se l’anno prossimo sarai confermato in AHL, potresti pensare a un ritorno in LNA?
“Ho firmato per due stagioni. In questo periodo voglio fare di tutto per guadagnarmi la NHL. È quello il mio obiettivo. Se poi non dovessi farcela… è chiaro che non rimarrei qui. Stare a lungo a questo livello non mi renderebbe felice”.

Continui a seguire l’Ambrì?
“Ma certo, come potrei non farlo. Mi sento spesso con Inti, Paolo e Alexandre (Pestoni, Duca e Giroux, ndr). So che alla Valascia hanno qualche problema e ne sono rammaricato”.

Ai biancoblù di quest’anno manca terribilmente uno come Noreau…
“Anche a me manca parecchio la squadra. In Svizzera ho lasciato tanti amici. Devo essere sincero: non avrei voluto mollare l’Ambrì. L’ho fatto solo per la NHL”.

Potresti tornare?
“Certamente. Da voi mi sono sempre sentito bene e le possibilità che io rimetta la casacca dei leventinesi ci sono tutte. Lo facessi, potrei nuovamente giocare sotto la Curva Sud. Che spettacolo. Qui negli States i tifosi sono calmi, da voi invece ti danno la carica. Hanno passione. E io gioco meglio quando sento le urla di chi mi segue. La Valascia mi manca…”.

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