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In finlandese del Lugano, dopo un primo periodo di adattamento, si sta dimostrando sempre più utile alla causa bianconera. Il numero 81 ha le idee molto chiare sugli obiettivi di squadra
LUGANO - Dopo un avvio un pò stentato, dovuto essenzialmente all’adattamento al campionato svizzero, anche il “secondo” acquisto di grido del mercato del Lugano sta trovando continuità e sta mettendo in mostra tutte le sue qualità: Ilari Filppula, con i suoi gol, le sue giocate e i suoi assist al bacio sta infiammando i cuori luganesi. Il pattinaggio non gli è mai mancato, la presenza sul ghiaccio e nel gioco neanche… ora stanno arrivando anche i gol e tutta la squadra ne sta trovando un immenso giovamento.
Un mese fa è stato lo stesso finnico a sottolineare le sue difficoltà spiegando che il “vero Filppula non si era ancora visto”... nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. “È vero, sono riuscito a fare uno step verso l’alto. Sono migliorato tanto, mi sento ancora di più a mio agio e riesco a giocare come vorrei, però continuo a ripeterlo: devo crescere ancora tanto e non sono soddisfatto di quello che sto facendo… Lo sarò solo a fine stagione se avremo vinto qualcosa: non contano i risultati personali, io sono solo una parte del gruppo. La cosa più importante è la squadra e come lavoriamo su tutto l’arco dell’anno”, ha esordito Ilari.
La decisione presa fa Fischer - proprio come ci aveva spiegato lo stesso head coach qualche giorno fa - di affiancare al finlandese Walsky, per completare la seconda linea bianconera, ha dato i suoi frutti e Filppula ne ha tratto immediatamente giovamento. “Eric è davvero un giocatore che mi permette di esprimermi al meglio. La scelta di Patrick è stata importante; con lui lavoriamo molto bene anche perchè, oltre a Walsky, possiamo contare su un organico di alto valore”, ha spiegato.
Nonostante il numero 81 si ostini a sottolineare quanto debba ancora migliorare nel suo rendimento, nelle ultime settimane i gol arrivati contro il Kloten - al termine di una serpentina incredibile - o contro l’Ambrì, di rapina solo per citarne un paio, stanno a dimostrare quanto Ilari sia un giocatore diverso rispetto a quello ammirato nel primo mese. “Certo, non posso negare che segnare nel derby, o contro i Flyers, così come a Zugo e col Davos, mi rende felice e mi dà ancora più fiducia nel mio lavoro ma… ripeto, io sono contento solo se è la squadra a vincere, perchè altrimenti tutto quello che facciamo non avrebbe molto senso. Lavoriamo duro per ottenere questo e ognuno di noi lotta per il successo del collettivo…”, ha sottolineato un sincero e concreto Filppula.
Un dato di fatto però è sotto gli occhi di tutti: i quattro stranieri del Lugano hanno messo a segno fino ad ora oltre 100 punti. Fischer li schiera tutti assieme in powerplay o quando c’è da recuperare il risultato… la domanda sorge spontanea: i bianconeri hanno il pacchetto stranieri più forte della Lega. “Le statistiche valgono ma fino a un certo punto; Fredrik e Linus sono incredibili, Brett fa un lavoro incredibile e sono contento che la rete della vittoria nel derby sia arrivata grazie a lui. Non so se siamo i più forti, ma sicuramente siamo un grande gruppo di alta qualità…”.
L’alto minutaggio concesso soprattutto a Pettersson e Klasen sta facendo storcere il naso agli addetti ai lavori che pensano che gli stranieri potrebbero arrivare ai playoff stanchi e privi di idee. Cosa ne pensa Filppula? “I tifosi e non possono stare tranquilli: da quest’estate stiamo lavorando duro, negli allenamenti c’è un clima fantastico ma nessuno si tira mai indietro! Tutto questo viene fatto proprio per permetterci sia di giocare tanto, sia di arrivare in forma fino in fondo. Lo ripeto: io sarò soddisfatto solo se vinceremo qualcosa!”, ha concluso.
