I bianconeri nella settimana ormai alle spalle hanno conquistato ben 8 punti: tra alti e bassi, questa squadra riesce sempre a uscire dal ghiaccio col sorriso
LUGANO – Otto punti in tre partite: come definire la settimana del Lugano? Straripante sarebbe riduttivo, perché le vittorie ottenute contro Losanna e Ginevra – che hanno fatto il paio con la grande prestazione offerta in precedenza contro i Lions – hanno fatto capire che anche soffrendo questa squadra sa tirar fuori quel qualcosa in più che porta alla vittoria. I tre punti ottenuti venerdì a Rapperswil, invece, meritano un capitolo a parte.
La squadra scesa in pista alla Diners Arena ha dato l’impressione di essere a conoscenza della propria forza, di essere superiore ai Lakers e di adattarsi al ritmo di gioco dei sangallesi. Ne è uscita una partita a tratti abulica in cui sono bastati pochi lampi per illuminare la scena e fare bottino pieno; attenzione però! Facendo così a volte la retroguardia rischia tantissimo, anche se nonostante tutto si è ottenuta la massima resa col minimo sforzo.
Il Lugano, a volte, sembra inserire una marcia in trasferta e una in casa. Alla Resega i bianconeri sono intrattabili, anche se cadono in qualche errore difensivo di troppo; gli errori palesati contro il Losanna e contro il Ginevra – in una sfida sentitissima e ormai tremendamente fisica – hanno portato a qualche gol di troppo e a qualche parata miracolosa di un super Merzlikins (i complimenti vanno ovviamente anche a Manzato per lo shutout di venerdì). Se martedì era salito in cattedra McLean – incredibile il lavoro del canadese nello slot – sabato è stato il turno di Klasen.
La scena, fin qui, l’ha rubata Pettersson con i suoi 12 gol stagionali; contro il Ginevra, però, il neo acquisto svedese ha fatto capire perché in tanti gli hanno fatto la corte in estate. Il gol del 3-3 è stato un autentico gioiello, il rigore trasformato che ha regalato di fatto la vittoria contro le Aquile un mix di classe e freddezza.
Un plauso va fatto a tutta la squadra (Kienzle e Walsky sembrano rinati, i giovani Juniores schierati martedì si sono ben comportati) che non ha mai mollato; ora manca un passo in avanti: essere costanti. Se i ragazzi di Fischer riusciranno a esserlo per 60’, alla Resega ci sarà da divertirsi; d’altronde, conoscendo l’head coach, sarà lui il primo a volerlo e a essere critico con la sua truppa perché solo analizzando gli errori, nonostante le vittorie, si può crescere e tornare al successo.