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FRANCIA 2016 - NUMERO SPECIAL«Nella nuova Svizzera nessuno deve avere il posto assicurato»

29.06.16 - 07:00
Georges Bregy, già bomber rossocrociato e allenatore di esperienza, è ancora arrabbiato per l’eliminazione: «Il futuro comunque ci appartiene, sono fiducioso»
«Nella nuova Svizzera nessuno deve avere il posto assicurato»
Georges Bregy, già bomber rossocrociato e allenatore di esperienza, è ancora arrabbiato per l’eliminazione: «Il futuro comunque ci appartiene, sono fiducioso»
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PARIGI (Francia) – A quattro giorni di distanza dall’eliminazione della Svizzera da EURO 2016, Georges Bregy non riesce ancora a capacitarsi del modo in cui siamo usciti. «Fa veramente male, mi dispiace che il migliore dei nostri abbia fallito…».

Bregy, specialista in rossocrociato di rigori e calci di punizione, si complimenta con i tre tiratori che hanno seguito il rigore calciato a lato da Xhaka. «Quando cominci per primo e sbagli già il secondo, metti tremendamente sotto pressione i tuoi compagni. Shaqiri, Schär e Rodriguez sono stati molto bravi a trasformare con freddezza».

E Xhaka? «Sono scioccato per la traiettoria del pallone, non capisco cosa gli sia passato per la testa. È vero che è l’Europeo dei rigori sbagliati e dei calci di punizione non trasformati, ma un’esecuzione del genere è inspiegabile. Spero per lui che sia forte a superare in fretta questo momento difficile della sua giovane carriera».

L’eliminazione della Svizzera brucia ancora, e parecchio, ma adesso è già il momento di pensare al futuro. «Il nostro gruppo delle qualificazioni ai Mondiali comprende Portogallo e Ungheria, due avversari da prendere con le pinze. Inoltre, noi dobbiamo sistemare alcune posizioni, perché nelle prime tre partite a EURO 2016 abbiamo pagato la scarsa forma degli elementi chiave».

Bregy non ha peli sulla lingua. «Lichtsteiner, Shaqiri e anche Dzemaili non hanno mantenuto le attese. Ma quando si affronta un evento così importante dicendo che si vuole scrivere la storia, l’asticella è talmente alta che non si può che venire schiacciati dalla grandissima pressione».

Il primo tempo degli ottavi con la Polonia ha confermato la tendenza. «Non possiamo concedere i giocatori più importanti agli avversari. Petkovic ha fatto un gran lavoro di gruppo, escludendo elementi rognosi come Kasami o Lustenberger. Ora deve lavorare sui singoli perché a mio avviso la sua Svizzera ha molta sostanza».

Shaqiri è la chiave di volta. «È lui il vero numero 10, deve soltanto sbloccarsi, e l’eurogol con la Polonia lo aiuterà sicuramente. Nel nuovo sistema di Petkovic, che è passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1, c’è spazio pure per Seferovic ed Embolo, capaci di fare molto movimento dietro ad una prima punta come Derdiyok. Non dimentichiamoci nemmeno di Lang, che ha fatto un buon lavoro quando è entrato. Può senz’altro giocare al posto di Lichtsteiner. La base, insomma, c’è: questa Svizzera ha futuro».

Georges Bregy, 58 anni, 19 stagioni da centrocampista professionista con Raron, Sion (2 Coppe Svizzere), Young Boys (1 titolo), Losanna e Martigny. 54 selezioni con la nazionale rossocrociata (11 gol), con la quale ha partecipato ai Mondiali del 1994 (1 gol). Da allenatore ha diretto Raron, Losanna, Thun, Zurigo, Stäfa e Red Star.

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COMMENTI
 

gabola 7 anni fa su tio
e magari prendere d'esempio l'islanda....
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