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FRANCIA 2016 - VIP CAFE Il piccolo Lugano sconfisse il grande Ambrì e tutto ebbe inizio nel 1964...

20.06.16 - 07:00
Alfio Molina, leggenda dell'hockey bianconero, ricorda la vittoria dell'HCL in Prima Divisione sui biancoblù in LNA che scatenò la febbre da derby che continua ancora oggi
Il piccolo Lugano sconfisse il grande Ambrì e tutto ebbe inizio nel 1964...
Alfio Molina, leggenda dell'hockey bianconero, ricorda la vittoria dell'HCL in Prima Divisione sui biancoblù in LNA che scatenò la febbre da derby che continua ancora oggi
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PARIGI (Francia) - Il tifoso doc, anche il più giovane, sa chi è Alfio Molina. In fondo, basta alzare gli occhi sotto le volte della Resega e ammirare la sua maglia numero 1 che è stata ritirata in onore del grande portiere bianconero. VIP Café ha il piacere di ospitarlo in questo appuntamento.

Ritratto

Quando uno sportivo gioca ai massimi livelli fino a 41 anni, non ci sarebbe altro da aggiungere. Ma Alfio Molina, nato il 20 aprile 1948, è una leggenda che va narrata per capire quanto ha segnato la storia del Lugano e dell’hockey ticinese.

La grande rivalità con l’Ambrì-Piotta del suo amico Cipriano Celio è nata proprio negli anni della sua affermazione: «L'episodio chiave risale al 1964, quando ci incontrammo in Coppa Svizzera alla Resega. Noi eravamo in Prima Divisione, i biancoblù in Divisione Nazionale A e alla fine vincemmo noi ai supplementari con un incredibile gol a palombella di Giorgio Moretti. Credo sia stato l'inizio della passione tra Ambrì e Lugano, anche perché la stagione successiva le due squadre si ritrovarono in B».

Alfio vive oggi da tranquillo pensionato insieme alla moglie Isabella e si tiene in forma con qualche ora di ginnastica presso la palestra della Federale.

Carriera

Due Olimpiadi (nel 1972 a Sapporo e nel 1976 a Innsbruck), un Mondiale (nel 1972 a Praga), 2 Coppe Spengler, 2 titoli svizzeri e 3 promozioni con il Lugano. La carriera di Alfio Molina è ricca di appuntamenti di prestigio, lui che negli anni d’oro era l’unico ticinese a far breccia in Svizzera tedesca e romanda. «Mi hanno sempre accettato con grande rispetto e da parte mia sentivo la fiducia dell’allenatore e dei compagni. Il 1972 è stato un anno magico…».

Il ritiro della maglia è stato un altro momento toccante. “Certo, per me ha significato un grande riconoscimento, ho apprezzato tanto il gesto dell’HC Lugano, anche perché era la prima maglia che veniva ritirata. Sono sempre popolare, la gente mi fa sentire un personaggio e i giovani s’informano sul portiere Molina. Mi fa piacere”.

Il ricordo più bello
 
«Le tre promozioni del 1963-64 (dalla Prima Lega alla DNB), del 1970-71 (dalla DNB alla DNA) e del 1981-82 (dalla DNB alla DNA) occupano uno spazio particolare nel mio cuore, in quanto sono stato protagonista insieme ai miei compagni. I due titoli svizzeri dell’86 e dell’87 sono due traguardi molto prestigiosi, ma io mi ero messo a disposizione nel ruolo di riserva e non hanno lo stesso sapore delle promozioni».

Il mio Europeo

«Ho giocato anche a calcio quando la stagione di hockey andava in pausa e sono contento di poter seguire in TV una manifestazione così importante come Euro 2016. La tendenza della preparazione laboriosa si è invertita e spero tanto che la Svizzera possa andare lontano. Critica e tifosi devono dare il meglio per aiutare il gruppo ad esprimersi su grande livelli, dobbiamo credere nelle nostre possibilità».

Chi vincerà?

«La Francia resta fra le favorite, Germania e Spagna ci saranno».

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COMMENTI
 

GI 7 anni fa su tio
Grande, GRANDISSIMO Alfio !!

sergejville 7 anni fa su tio
LEGGENDA BIANCONERA e NAZIONALE
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