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CHALLENGE LEAGUEE se parlassimo un po' di calcio giocato?

01.06.13 - 13:01
A una giornata dal termine del campionato, analizziamo il cammino delle quattro squadre ticinesi di Challenge League
Ti-Press
E se parlassimo un po' di calcio giocato?
A una giornata dal termine del campionato, analizziamo il cammino delle quattro squadre ticinesi di Challenge League
CALCIO: Risultati e classifiche

Fiumi di inchiostro si sono consumati in queste ultime settimane per parlare del caso scottante del Bellinzona. Dopo quasi 11 mesi di campionato, domani calerà il sipario sulla stagione 2012/13 di Challenge League e noi abbiamo voluto analizzare il cammino compiuto dalla nostre quattro formazioni di Challenge League.

Chiasso: Vi ricordate la squadra ammirata a Vaduz nella prima di campionato? Eravamo in piena estate e i rossoblù si presentarono nel Principato con dodici giocatori in grado di poter scendere in campo (Croci-Torti e Adeshina erano in panchina ma acciaccati). Malgrado ciò la compagine di Livio Bordoli strappò uno 0-0 incredibile. L’avventura momò nel campionato di Challenge League cominciò proprio da quell’impresa che, alla fine, non si è dimostrata un fuoco di paglia. Il tecnico verzaschese ha lavorato davvero bene con il materiale umano a disposizione e francamente era difficile fare di più. Domani a Bienne il Chiasso sarà a caccia del quarto posto, Wil permettendo. Chi l’avrebbe mai detto alla vigilia? Ora però, una volta archiviata la stagione, si aprono gli interrogativi: chi guiderà questa squadra la prossima stagione? Bordoli sembra intenzionato a lasciare. Anno sabbatico o Lugano? Con i tantissimi giocatori in scadenza che ci sono nella città di confine è impossibile lanciarsi in pronostici per la prossima stagione. Voto: 5+

Bellinzona: Per una volta vogliamo lasciare da parte i problemi extracalcistici e concentrarci su quanto proposto sul campo dalla squadra granata. La stagione bellinzonese cominciò già con un terremoto: dopo un mese di campionato (2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta), Giulini optò infatti per l’esonero di Raimondo Ponte. Dopo alcune partite dirette dal vice Tavares, il presidente granata decise di puntare su Francesco Gabriele. Arrivato tra molti mugugni, il tecnico italiano portò il Bellinzona a Natale a soli due punti dalla capolista Aarau. Malgrado ciò, il numero uno del club all’ombra dei castelli decise per un altro cambio in corsa decidendo di andare su una vecchia conoscenza, quel Martin Andermatt allontanato da Bellinzona soltanto qualche mese prima. A una giornata dal termine del campionato, con quest’ultimo sulla panchina, la squadra sopracenerina è arrivata a 6 punti (penalizzazione esclusa) dalla squadra argoviese. Siamo certi che, senza i grossi problemi che internamente hanno senza dubbio “spaventato” anche gli stessi i giocatori, il Bellinzona poteva contare qualche punticino in più e chissà essere la squadra promossa. Con i se e con i ma però non si va da nessuna parte e allora “limitiamoci” a fare un grosso applauso a Yakin e compagni. Non era facile lavorare in simili condizioni ed è proprio per questo che per impegno e dedizione questi elementi meritano l’affetto di tutti gli appassionati di calcio del nostro cantone e non solo. Voto: 5

Locarno: Nonostante le sei retrocessioni dello scorso anno (a causa della riforma del campionato di Challenge League), il Locarno riuscì a salvarsi. Il piccolo miracolo in questa stagione non si è purtroppo ripetuto: come mai? Innanzitutto va riconosciuto come le bianche casacche abbiano perso pezzi importanti del proprio roster: Milosevic, Sadiku, Hassell, Rapp e Maccoppi erano giocatori imprescindibili per il mosaico locarnese. Partiti comunque con la consapevolezza di poter strappare un'altra salvezza, la squadra di Maccoppi non ce l’ha fatta e in molte occasioni si è dimostrata la compagine più debole del campionato e la classifica è lì a dimostrarlo: con quattro vittorie (di cui una a tavolino) in 35 partite sono presto fatti i calcoli. Poi è vero che, come vuole la politica del club verbanese, si è voluto puntare su giovani giocatori vogliosi di mettersi in luce. Questo però non è purtroppo bastato. In riva al Verbano ci si attendeva sicuramente di più da Pacarizi, un giocatore parso ancora un po’ acerbo. Da dove ripartirà questa squadra? Lunedì la SFL renderà nota la decisione sulla licenza del Bellinzona e, dopo quel momento, ne sapremo di più. Voto: 3+

Lugano: In riva al Ceresio non se ne vuole proprio sapere di decollare e anche in questo caso a Lugano si deve parlare di stagione abulica. Partita sotto la guida di un motivatissimo Davide Morandi, la compagina bianconera anche durante questo campionato non ha saputo brillare. Come mai? Difficile dirlo. L’unica cosa certa è che si doveva fare meglio. Quando in squadra hai elementi del calibro di Sadiku, Aegerter, Bonanni e Bottani non ci si può nascondere e il settimo posto finale è davvero misero. L’ex tecnico di Bellinzona e Chiasso Raimondo Ponte non ha saputo risollevare le sorti di una squadra che quasi mai in questo campionato ha mostrato i numeri che una piazza come Lugano in una Challenge League dovrebbe mostrare. La speranza è che, il futuro allenatore bianconero che verrà scelto all’inizio della prossima settimana dal presidente Renzetti, possa lavorare in tutta calma e non che dopo tre sconfitte venga messo già in discussione. Altrimenti tra dodici mesi la storia si ripeterà... Voto: 3

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