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CHALLENGE LEAGUE"Il Team Ticino? Il sistema va rivisto. Una cordata per il Bellinzona? Io sono scettico"

08.03.13 - 14:38
Angelo Renzetti ha illustrato il suo progetto. "Serve unione d'intenti altrimenti gli sponsor scappano. Gli investitori? Non è facile convincerli. Ricordate il "mio" Molon?"
Ti-Press
"Il Team Ticino? Il sistema va rivisto. Una cordata per il Bellinzona? Io sono scettico"
Angelo Renzetti ha illustrato il suo progetto. "Serve unione d'intenti altrimenti gli sponsor scappano. Gli investitori? Non è facile convincerli. Ricordate il "mio" Molon?"
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LUGANO – Tranquillo e disposto alla chiacchiera, così è stato Angelo Renzetti, presidente di un inconcludente Lugano da metà (bassa) classifica ma anche grande sostenitore di un calcio ticinese “unito”. Il numero uno bianconero, si sa, è uno dei portabandiera del Football Club Ticino, progetto ambizioso e, per certi versi, sensato, che però non si è mai realizzato. E forse mai si realizzerà.

“Eppure sarebbe la soluzione a tutti i problemi – è intervenuto proprio Renzetti - si crea un team faro, pronto alla Super League, si scelgono tre farm team e poi si disegna attorno a queste squadre il settore giovanile. Avremmo tutti da guadagnarci. Saremmo competitivi, appetiti dagli sponsor, potremmo seguire con attenzione la crescita dei ragazzi…”.

A proposito di ragazzi. Sappiamo che non tutte le quattro ticinesi hanno versato la loro quota annuale al Team Ticino. Sono 70'000 franchi…
“75'000 per l’esattezza e noi siamo a posto, abbiamo recentemente proceduto al saldo”.

Probabilmente all’appello manca ancora il Bellinzona. Come si può fare?
“Non so, non sono un esperto di questi casi. Vedremo come andrà a finire la vicenda. Se i granata dovessero fallire probabilmente il Team Ticino potrà provare a far valere le proprie ragioni”.

E in futuro come ci si dovrebbe comportare? Se “saltasse” un club anche il Team Ticino ne risentirebbe…
“A livello di organici non molto, la maggior parte dei giocatori a disposizione dell’Associazione è infatti “nostra”. Per quanto riguarda i fondi invece, non so, forse noi tre società rimanenti saremmo costrette dividerci la quota di chi non c’è più. Oppure, magari, potremmo approfittare del caos per cambiare finalmente tutto il sistema, modificandolo nella maniera che già vi ho spiegato”.

Sempre parlando di Bellinzona… il tempo passa e non ci sono segnali incoraggianti. Si è parlato di una fantomatica cordata disposta a rilevare le azioni di Giulini. Secondo lei è un’operazione che si può concludere?
"I tempi tecnici ci sono, anche se molto dipenderà dalla Lega. Il Servette, tempo fa, l’hanno salvato…”

Ma il peso politico del Servette non è quello dei granata.
“Questo l’avete detto voi”.

Una cordata. Investitori in Ticino. Renzetti ci ha provato con Molon la passata estate.
“E me l’avete fatto scappare. È difficile convincere qualcuno a investire nel calcio. Il Bellinzona? Fosse successo dopo il referendum di Arbedo-Castione e ci fosse già la certezza di costruire lo stadio non sarebbe impossibile. In questo caso però, permettetelo, io sono scettico”.

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