Riconosciute le attenuanti al suo allenatore, Christian Constantin ha però fissato un limite: «Negli ultimi match non ho visto quel che volevo. Dobbiamo svoltare, la retrocessione ci spaventa»
SION - Paolo Tramezzani è l'allenatore del Sion e lo sarà, presumibilmente, almeno per le prossime tre partite. Tre match, questo è infatti il tempo concesso da Christian Constantin, presidente del Sion, al mister italiano per far prendere alla stagione una piega positiva «Perché così non si può andare avanti».
Da noi raggiunto il numero uno biancorosso non ha infatti nascosto la preoccupazione per il cammino dei suoi, eliminati in Europa League, eliminati in Coppa Svizzera e tutt'altro che entusiasmanti in campionato.
«I prossimi tre match (giovedì a Lugano, poi in casa con Young Boys e Losanna, ndr) saranno decisivi - ha sottolineato Constantin - Nelle ultime partite non ho visto quel che volevo. Dobbiamo svoltare assolutamente, la retrocessione ci spaventa».
Tramezzani è sempre un mister che lavora tantissimo?
«Certo, però questo conta fino a un certo punto. Ciò che è davvero importante è dare un'identità precisa, un'organizzazione di gioco, alla squadra. Fino a questo momento l'allenatore tuttavia non ci è riuscito. Non ha ancora capito come far rendere al massimo il gruppo».
Il mercato ha portato tanti cambiamenti nello spogliatoio.
«Questo è vero ed è ciò che, a mio parere, sta frenando l'opera di Tramezzani».
Però questo non basta per farla stare tranquillo. Lei che, esigente, in passato ha spesso dimostrato poca pazienza con i suoi mister.
«Il problema non sono io. Il punto è che in ogni caso, nonostante quel che pensi, dobbiamo cambiare questo trend negativo».
Ultimatum è la parola giusta?
«Tramezzani ha tre incontri per dimostrare di poterci portare in alto».
In queste partite vuol vedere il gioco o i risultati?
«Ma se hai il gioco i risultati vengono di conseguenza. Cominciamo da quel che si può fare in campo. Se sapremo migliorare lì poi i numeri cominceranno a essere positivi».