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SUPER LEAGUEBianconeri così non va: applausi e complimenti non ingrassano la classifica

17.08.17 - 12:27
In questa prima parte di stagione il Lugano ha spesso convinto sul piano del gioco. I risultati però, anche a causa di errori individuali, non sono buoni
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Bianconeri così non va: applausi e complimenti non ingrassano la classifica
In questa prima parte di stagione il Lugano ha spesso convinto sul piano del gioco. I risultati però, anche a causa di errori individuali, non sono buoni
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LUGANO - Il “rematch” è andato di traverso al Lugano, sconfitto 0-1 a Cornaredo dal San Gallo nel recupero della seconda giornata di campionato.

Sfortuna? Clamorosi torti arbitrali? No, nonostante l'arbitro non sia stato perfetto, questa volta i bianconeri sono stati sconfitti per errori propri. La truppa di Tami può crucciarsi per un avvio di match non certo esaltante e poi, una volta preso in mano il pallino del gioco, per la fretta e le imprecisioni negli ultimi venti metri rivali. Mariani ha centrato un palo, Crnigoj ha centrato un palo, Marzouk ha spesso litigato con il fuorigioco, Gerndt si è preso lunghe pause, Lopar è stato molto bravo... tutto ciò, mescolato, ha permesso alla truppa di Contini - in evidente difficoltà nella seconda frazione - di salvarsi più volte e di presentarsi, al momento giusto, ancora viva. Quel momento è arrivato all'83' quando un pasticcio di Piccinocchi ha permesso ad Ajeti di involarsi verso Da Costa e di siglare il vantaggio decisivo. A Lugano possono essere soddisfatti per la prestazione - partenza a rilento a parte - per la personalità mostrata e per la buona prova di una difesa compatta e di un centrocampo nel quale Mariani e Piccinocchi (errore finale a parte) sono stati ottimi.

Il discorso però è sempre lo stesso: gli applausi e i complimenti non ingrassano la classifica. E questa, dopo quattro giornate di campionato, è davvero magra. Questi bianconeri, a tratti davvero scintillanti, devono trovare il modo di essere anche concreti e cinici. Magari cominciando da domenica quando, contro il Basilea, fermarsi per contemplare la propria bellezza equivarrebbe a una sconfitta certa.

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