Angelo Renzetti ha deciso di prendersi «due giorni liberi» per poi decidere in merito all’esonero di Manzo: «2 punti fatti tra Vaduz e Thun, c’é da farsi qualche domanda»
LUGANO - Chi siederà sulla panchina del Lugano a partire dal prossimo 5 gennaio, data in cui è fissata la ripresa degli allenamenti in vista della fase di ritorno di campionato? Sarà ancora Andrea Manzo il timoniere dei bianconeri, oppure Angelo Renzetti deciderà di sostituire l’allenatore da lui promosso quest’estate, portandolo dall’U21 alla panchina della prima squadra?
Il dubbio, le supposizioni sono destinate a continuare ancora per i prossimi due/tre giorni: «Mi prenderò i prossimi giorni per liberare la mente, per non pensare alla squadra e al mister per poi prendere la decisione assieme alle persone di mia fiducia», ha spiegato Renzetti.
Manzo resta in bilico, nonostante le sue dichiarazioni in cui ha sottolineato di esser soddisfatto di aver dato una fisionomia, una personalità al suo Lugano. «Quando avete visto questa squadra senza queste caratteristiche? Praticamente mai, perché il Lugano ha le palle, è più solida tecnicamente e tutto questo non per merito dell’allenatore ma perché è la rosa stata costruita così. Tra le nostre fila ci sono giocatori che sono dei professionisti seri, che hanno esperienza e che non mollano mai, partendo dalla difesa, fino ad arrivare all’attacco. Sia chiaro: non sono il nemico di Manzo, l’ho scelto io quest’estate ma dobbiamo interrogarci su determinate cose», ha continuato.
Nonostante il buon punto ottenuto a Zurigo, quindi, qualche ombra di troppo si addensa sulla testa dell’allenatore dei sottocenerini. «Col GC abbiamo reagito, ma non è pensabile giocare bene con le grandi e buttare tutto alle ortiche con le piccole. Con Vaduz abbiamo fatto 0 punti, col Thun abbiamo conquistato due pareggi, siamo fuori dalla Coppa Svizzera, non vinciamo da dieci partite e siamo ultimi per quanto riguarda il possesso palla. Gli infortuni possono essere un alibi, ma non sono una scusante: anche le altre squadre hanno perso giocatori importanti. Proprio per questo c’è da chiedersi qualcosa!», ha concluso.