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SUPER LEAGUE«Chi si lamenta dei miei metodi dovrebbe fare un altro lavoro. Alioski? Da Champions»

20.10.16 - 08:31
Zdenek Zeman si è districato tra carezze e pugni: «Di solito i ragazzi mi apprezzano. Sto aspettando una nuova sfida, non posso stare a casa a litigare con mia moglie»
«Chi si lamenta dei miei metodi dovrebbe fare un altro lavoro. Alioski? Da Champions»
Zdenek Zeman si è districato tra carezze e pugni: «Di solito i ragazzi mi apprezzano. Sto aspettando una nuova sfida, non posso stare a casa a litigare con mia moglie»
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LUGANO - C'è chi lo odia e chi lo ama. C'è chi gli riconosce meriti assoluti e chi, invece, maledice il tempo trascorso insieme. Zdenek Zeman non è mai grigio: è bianco o nero, è tutto o niente. Ed è giusto che sia così, altrimenti il personaggio, l'allenatore, non avrebbe lo stesso peso e carisma.

Nelle ultime settimane, verso il mister 69enne, da Lugano sono partiti carezze e pugni. Ezgjan Alioski lo ha ringraziato per tutto quello che gli ha insegnato, per averlo spinto a diventare il giocatore che è ora. Jonathan Sabbatini lo ha invece bacchettato, criticando il suo atteggiamento nei confronti della squadra e bocciando i suoi allenamenti, ritenuti troppo pesanti.

Gioie e dolori insomma, come sempre è capitato nella carriera di ZZ...

«Di solito i ragazzi mi apprezzano - ci ha confidato proprio l'allenatore boemo - mi ringraziano per quanto ho dato loro. Ovviamente non riesco a mettere tutti d'accordo: qualcuno che non si è trovato bene con me c'è stato. Quelli che non hanno ritenuto soddisfacente l'avventura insieme sono, normalmente, quelli che non si sono trovati bene con gli allenamenti. Quelli che li hanno trovati troppo duri».

Che stare ai suoi ordini non sia leggerissimo è risaputo.
«Ho avuto l'opportunità di lavorare in molti sport. Vi posso assicurare che i miei carichi sono in linea a quelli di molte discipline».

Chi si lamenta per quanto sgobbato con lei dovrebbe, dunque, provare altro per qualche settimana?
«O magari dovrebbe cambiare lavoro».

A Lugano Alioski si sta imponendo come uno dei migliori giocatori della Super League. Un esterno d'attacco con i fiocchi. Quandò arrivò però sembrava solo un terzino...
«Ho capito presto che avrebbe potuto fare meglio giocando più avanzato».

Per i suoi limiti nella fase difensiva?
«No, perché in possesso di un buon tiro. Per la sua facilità di corsa e la grande disinvoltura nel guadagnare la linea di fondo per crossare».

Nelle ultime settimane di Ezgjan parlano in tanti. Procuratori, presidenti, compagni... quasi tutti sono concordi nell'affermare che può giocare in una big del calcio europeo.
«Ha grandi qualità e ancora grandi margini di miglioramento. Deve lavorare molto ma può arrivare».

A essere protagonista in Champions League?
«Forse non vale i top club del continente. Nelle squadre che solitamente partecipano ai gironi della competizione però può sicuramente stare».

E lei, in queste settimane, in questi mesi, non ha sentito il richiamo della panchina?
«Continuo a guardare con grande attenzione a tutto ciò che accade in Italia, in Serie A e Serie B. Sono pronto ad accettare una nuova sfida, se qualcuno vorrà lanciarmela».

Non è ancora il tempo per rimanere a casa con sua moglie?
«Lei ha altro da fare ma comunque, restassi troppo a casa, finiremmo con litigare spesso».

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