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L'OSPITEZero mele marce, tanti giovani e un ex con i co***oni. Ecco il "nuovo" Milan

19.10.16 - 10:59
Il Diavolo sta sorprendendo in Serie A. Merito dell'ottimo lavoro di Montella, di un gruppo unito e... di Sinisa Mihajlovic, che l'anno passato ha "seminato"
Zero mele marce, tanti giovani e un ex con i co***oni. Ecco il "nuovo" Milan
Il Diavolo sta sorprendendo in Serie A. Merito dell'ottimo lavoro di Montella, di un gruppo unito e... di Sinisa Mihajlovic, che l'anno passato ha "seminato"
CALCIO: Risultati e classifiche

MILANO (Italia) - Nel Milan di Ibra e Thiago Silva e, in seguito, alla Juve, Massimiliano Allegri ha vinto quasi tutto quel che c'era da vincere. Clarence Seedorf, nella sua prima esperienza in panchina, ha mostrato di avere le idee chiare. Pippo Inzaghi ha cominciato benissimo a S.Siro ma poi, travolto dagli eventi, non ha saputo reggere la pressione. Sinisa Mihajlovic ha raccolto grandi risultati "prima" e lo sta facendo ora, ovvero "dopo". Cristian Brocchi non ha avuto tempo per lasciare il segno.

Tutti questi allenatori, chi più chi meno, al Milan hanno fallito. Poi è arrivata l'ultima estate, è arrivato Montella, e tutto è cambiato. L'ex bomber di Samp e Roma e tecnico della Fiorentina ha infatti spinto il Diavolo altissimo in classifica (ora è secondo), "dotandolo" di un buon gioco e di un'identità ben precisa.

Insomma... era così facile raddrizzare la situazione in casa rossonera? Eppure tra quelli che hanno preceduto Vincenzino ci sono fior di tecnici. Forse l'ex Aeroplanino sta solo beneficiando dell'uscita di scena di Silvio Berlusconi...
«Non penso che sia solo quello - è intervenuto Arno Rossini - Certo, il presidente era ingombrante, in passato ha messo in difficoltà più di un allenatore, però non era per lui che la squadra non otteneva grandi risultati».

Cosa è cambiato, allora?
«A differenza del passato questo Milan ha un'anima italiana. Il gruppo, giovane ma anche con qualità, sa cosa significa essere parte di quella società. Apprezza la storia e la maglia e dà tutto in campo».

Bastava questo?
«Non è poco, il giusto atteggiamento in allenamento e in partita può fare la differenza a fine anno, può valere tanti, tanti, punti in classifica».

Recentemente più di un addetto ai lavori ha raccontato che, rispetto alla scorsa stagione, dallo spogliatoio rossonero sono sparite le mele marce.
«Ecco un'altra prova a sostenere quanto abbiamo fin qui detto. Giovani, italiani, motivati: i punti si fanno così. Meriti di Montella a parte».

Molti dei virgulti che ora stanno facendo tanto bene a S. Siro sono stati lanciati da Mihajlovic.
«Un grande allenatore: il suo Torino gioca bene, sa quel che fa. Il serbo è poi soprattutto un uomo con i co***oni. Guardate Donnarumma: lo ha messo in campo a 16 anni preferendolo a Diego Lopez. E ora è uno dei talenti emergenti del calcio italiano».

Un portiere che pare destinato a una carriera ventennale...
«Vero, ma andiamoci cauti. Stavo ascoltando un'intervista di Malesani. Ha detto che per capire davero dove potrà arrivare l'estremo difensore del Diavolo si dovranno attendere due d'anni. Sono d'accordo. A quell'età può succedere veramente di tutto. Guardate Scuffet, un paio di stagioni fa pareva un fenomeno a Udine, poi scelte sbagliate e un'avventura sfortunata al Como ne hanno fatto precipitare le quotazioni».

Nelle ultime settimane il Milan ha fatto parlare molto di sé anche per l'affaire Maldini. "Paolino" ha fatto bene a rifiutare la proposta della società?
«Voi, aveste avuto il suo curriculum, sareste rientrati solo per mettere la faccia senza avere alcun potere decisionale? In tutta la faccenda ha sbagliato il club: avere in squadra un uomo come l'ex capitano, offrirgli un lavoro "vero", sarebbe stato solo positivo».

Ma le bandiere, usate solo per far scena, hanno senso?
«Così no. Se invece le si impiega per per far capire ai giovani quanto pesa la maglia, queste hanno grande valore».

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