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FCL«Lugano è un gruppo vero, Manzo ti fa amare ciò che fai»

18.10.16 - 11:00
Rodrigo Aguirre è entusiasta dell’esperienza che sta vivendo in maglia bianconera: «Mi sento più prima punta ma gioco anche da esterno. I migliori? Sabbatini ha qualità enormi»
«Lugano è un gruppo vero, Manzo ti fa amare ciò che fai»
Rodrigo Aguirre è entusiasta dell’esperienza che sta vivendo in maglia bianconera: «Mi sento più prima punta ma gioco anche da esterno. I migliori? Sabbatini ha qualità enormi»
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LUGANO - Giunto quest’estate a Cornaredo in prestito dall’Udinese, Rodrigo Aguirre si è subito conquistato un posto da titolare nello scacchiere tattico di mister Manzo. L’uruguaiano ha infatti timbrato il cartellino nel giorno dell’esordio, a San Gallo, conquistando la fiducia di tutti, tifosi e staff tecnico in primis. Domenica il numero 21 bianconero, nel match contro l’YB, ha giocato per la prima volta da prima punta: una soluzione molto apprezzata dallo stesso attaccante.

«In effetti mi sento molto più attaccante centrale che esterno, ma posso ricoprire entrambi i ruoli - ha spiegato - A Perugia lo scorso anno, quando ho giocato in Serie B, venivo schierato da esterno destro, come gioca Alioski qui a Lugano, una posizione che mi favorisce visto che posso calciare col mancino. Con l’YB ho avuto sensazioni positive nonostante avessi pochi spazi».

Quella con i bernesi è stata una partita che ha messo in evidenza la vostra duttilità…
«Ci aspettavamo un match molto diverso, con la necessità di dover contenere il loro possesso palla. Invece siamo stati noi a fare il gioco, a costruirci alcune palle gol… Non tantissime sia chiaro, ma ai punti magari meritavamo qualcosa in più. È anche vero che loro hanno colto un palo: diciamo che il pareggio ci soddisfa».

Hai giocato in Serie A (con 1 gol) e in Serie B (3 le reti realizzate lo scorso anno): come ti trovi in Super?
«Sono campionati molto diversi; in Italia ci si basa molto sulla tattica. Anche per questo lo 0-0 maturato domenica mi ha sorpreso. Qui è importante saper usare la propria fisicità e questo è un punto a mio favore visto che mi piace molto lavorare col contatto fisico».

Guardando i tuoi compagni, chi potrebbe sfondare in Italia o in altri campionati europei?
«Beh citare Alioski sarebbe troppo facile, così come Rosseti che già gioca nell’U21 dell’Italia e il cui cartellino appartiene alla Juventus. Secondo me anche Sabbatini potrebbe fare bene in campionati più importanti. È uruguaiano come me ma non lo conoscevo prima; ha qualità davvero incredibili e contro l’YB ha disputato una partita fantastica davanti alla difesa. Per me è quello il suo vero ruolo e lì può fare la differenza».

E nel tuo futuro cosa ci sarà?
«Come sapete il mio cartellino appartiene all’Udinese e mi piacerebbe davvero giocare in Serie A con quella maglia ma staremo a vedere. La Super è comunque un ottimo campionato e può rappresentare un trampolino di lancio importante».

È anche vero che ora giochi in una squadra che si basa su un gruppo incredibile…
«Devo essere sincero: non ho mai trovato un gruppo così umile in cui tutti vogliono lavorare duramente. Manzo poi è un grande allenatore, ti fa amare ciò che fai accrescendo la tua voglia di fare; sono davvero rimasto sorpreso dal grande clima che si è creato. Il saluto personalizzato che avviene prima di ogni seduta d’allenamento è un piccolo gesto che crea una grande coesione… certo che anche i risultati che stiamo ottenendo ci aiutano a lavorare col sorriso e per questo sono convinto che più avanti la classifica ci darà ragione».

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