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L'OSPITE«Mancini ha... vinto. Prevedo grandi pianti sotto la Madonnina»

10.08.16 - 09:03
Secondo Arno Rossini la separazione tra l'Inter e il suo tecnico era prevedibile: «La nuova proprietà ha portato instabilità. Ora a de Boer serviranno mesi per ricostruire»
«Mancini ha... vinto. Prevedo grandi pianti sotto la Madonnina»
Secondo Arno Rossini la separazione tra l'Inter e il suo tecnico era prevedibile: «La nuova proprietà ha portato instabilità. Ora a de Boer serviranno mesi per ricostruire»
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MILANO (Italia) - Cambiare l'allenatore a meno di due settimane dall'inizio del campionato era una primizia, un record, che ancora all'Inter mancava. Nella storia di una società "pazza" ora c'è anche questo primato, con tutto quel che comporterà.

Ma davvero la situazione era divenuta ingestibile? Davvero i rapporti tra Roberto Mancini e la nuova dirigenza erano tanto tesi? Non si poteva trovare un compromesso - o ancor meglio - non si poteva procedere alla sostituzione con qualche settimana di anticipo?

Certo il Mancio non ha fatto molto per farsi amare: tra risultati deludenti, pretese costosissime e atteggiamenti da primadonna, ha infatti fatto "girare le scatole" a molti. Però a Milano qualcuno che lo amava ancora era rimasto...

«Visto quanto accaduto nell'ultimissimo periodo, tenuto conto di quanto letto quest'estate, un po' mi aspettavo la fine del rapporto tra l'allenatore e il club - ha ammesso Arno Rossini - L'instabilità portata dall'arrivo della nuova proprietà non ha certo giovato all'ambiente nerazzurro. Ma tant'è: i padroni sono quelli che investono».

Club intransigente o allenatore troppo ingombrante: di chi è la colpa per la fine di un amore?
«Secondo me un po' di tutti. La società non ha gradito le pretese dell'allenatore. Il tecnico, invece, non si è sentito circondato da persone di sua fiducia. E questo ha portato alla rottura».

Che non gioverà ad alcuno.
«Non sono d'accordo: oltre alla ricca buoniscita incassata, salutando tutti prima dell'inizio della stagione Mancini ha "vinto". È uscito a testa alta. Potrà di certo, nel prossimo futuro, sedersi su una nuova panchina. Diversissimo sarebbe stato per lui se fosse stato esonerato a campionato in corso».

E l'Inter?
«Beh il club ora è in subbuglio. È arrivato Frank de Boer, questo è vero, ma c'è da ricostruire».

La rosa non è così scarsa: ci sono campioni, ottimi giocatori...
«È vero, ma anche l'allenatore migliore del mondo impiega del tempo per conoscere un gruppo. E per farsi conoscere. Spende settimane prima di riuscire a far vedere la propria mano nel gioco di una squadra. E fino a ora i nerazzurri di gioco ne avevano poco».

Tra quanto l'olandese potrà parlare dell'Inter come di sua?
«Dovrà capire le qualità dei suoi ragazzi e vedere se il club gli regalerà qualcosa in sede di mercato. Penso, tenuto conto di ciò, che ci vorrà almeno tutto il girone d'andata. Sempre che non sbagli nulla e, nel frattempo, si dimostri bravo a gestire la pressione mediatica».

I tifosi della Beneamata si devono dunque preparare a un autunno magrissimo?
«Dovranno guardare a quel che farà il Milan. Se i rossoneri andranno male, peggio della loro squadra, allora saranno meno delusi».

Qualcosa tipo "mal comune mezzo gaudio"?
«Sì, qualcosa del genere. Ho idea che sotto la Madonnina faranno grandi pianti».

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