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SUPER LEAGUERosseti forse, Pasquato “ni”, Ukah no. Renzetti sfoglia la margherita Lugano

28.06.16 - 17:08
Il “pres” bianconero ha fatto il punto della situazione sul mercato del club
Rosseti forse, Pasquato “ni”, Ukah no. Renzetti sfoglia la margherita Lugano
Il “pres” bianconero ha fatto il punto della situazione sul mercato del club
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LUGANO – Cristian Pasquato, Lorenzo Valerio Rosseti e Ugo Ukah: uno di questi tre giocatori potrebbe, nei prossimi giorni, divenire un nuovo bianconero. I tre, rispettivamente un attaccante esterno, una punta centrale e un difensore centrale, sono infatti nelle ultime ore stati accostati al Lugano. La stampa italiana dà per probabile il primo, per possibile il secondo e per “intrigante” il terzo. Quanto c'è di vero?

«Ci sono delle trattative, tutto qui – ha sottolineato Angelo Renzetti – stiamo valutando vari profili, tra i quali ci sono pure quelli di questi ragazzi».

Tutti e tre?
«A dire il vero Ukah non ci interessa troppo. Anche io ho sentito la “voce” ma non posso confermare un nostro interessamento nei suoi confronti».

I due attaccanti? Lorenzo Rosseti (di proprietà della Juve, visto a Cesena l'anno passato)per cominciare?
«Ci siamo confrontati, abbiamo fatto una proposta, siamo in attesa di capire come potrà evolvere la situazione. Ci interessa molto, è inutile negarlo».

Anche Pasquato (anch'egli di proprietà della Juve, visto nel 2015/16 tra Livorno e Pescara) è un probabile nuovo luganese?
«Per Cristian il discorso è diverso. Siamo un po' più lontani».

Le proposte fatte non hanno convinto?
«No, non è una questione di proposte in questo caso. Si deve anche capire quel che vogliono fare i giocatori».

Come Lugano, però, non potete attendere all'infinito una risposta. Se Renzetti dicesse: si decida entro il 30 giugno?
«Ma io non faccio così. Penso sia controproducente comportarsi in questo modo. Abbiamo valutato Cristian, lui sta valutando la nostra società. Se ci troveremo d'accordo allora potremo anche parlare di futuro. Altrimenti... pazienza. Si vede che l'”affare” non era destinato ad andare in porto».

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