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FRANCIA 2016«Lugano e il budget limitato? Lavorando bene non è un problema. Renzetti vuole un allenatore fidato»

08.06.16 - 09:00
Lustrinelli ha analizzato la situazione dei bianconeri alle prese con la scelta del nuovo mister, con un mercato ancora in divenire e una stagione da preparare. Senza ovviamente dimenticare l'Europeo
«Lugano e il budget limitato? Lavorando bene non è un problema. Renzetti vuole un allenatore fidato»
Lustrinelli ha analizzato la situazione dei bianconeri alle prese con la scelta del nuovo mister, con un mercato ancora in divenire e una stagione da preparare. Senza ovviamente dimenticare l'Europeo
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THUN - Un’esperienza indimenticabile vissuta durante il Mondiale tedesco del 2006, una grande amarezza assaporata nel 2008 a causa della mancata convocazione per l’Europeo casalingo, una valanga di gol tra Super League, Coppa Svizzera, Champions League, Europa League e Synot Liga e infine, dopo il ritiro, il ruolo di vice allenatore del Thun e dell’U21 rossocrociata: Mauro Lustrinelli è un uomo che di calcio ne ha masticato e ne conosce.

L’ex attaccante del Bellinzona, quest’anno, ha visto da vicino il Lugano e ha provato ad analizzare le qualità, i difetti e il futuro del club bianconero. «Si è sempre detto che la rosa bianconera non fosse di prima qualità, ma io ho visto una squadra basata su di un grande gruppo - ha esordito - Secondo me ha espresso anche un buon gioco e la salvezza, seppure laboriosa, è stato il frutto di tutti questi elementi. È complicato definire quale fattore sia stato quello più determinante; io dico sempre che una squadra è come un minestrone. Se è buono non sai bene il perché, dal momento che tutto ha funzionato alla perfezione, mentre se le cose vanno male allora è più facile capire cosa non ha reso quanto ci si aspettava».

La società sottocenerina è alle prese con una delle scelte più importanti in vista del campionato che scatterà a breve: quella relativa al futuro allenatore. Partito Zeman e con un budget che potrebbe diminuire, quali potrebbero essere le aspettative del Lugano? «Zeman è uno di quei fattori di cui abbiamo parlato poco fa; sicuramente il suo carisma è stato importante, ovviamente il suo nome può risultare utile in chiave mercato, ma è difficile definire quanto abbia determinato nella salvezza ottenuta. Il budget è importante ma non fondamentale; anche noi a Thun abbiamo pochi margini di manovra, ma comunque si può far bene lavorando alla grande sul mercato, valorizzando i giovani per poi cederli. Quest’anno per esempio è già partito Buess verso San Gallo e anche Munsy potrebbe essere ceduto a breve… Chiaramente non puoi permetterti di sbagliare un acquisto altrimenti il baratro rischi di vederlo da vicino… Per quanto riguarda l’allenatore, è chiaro che Renzetti voglia avere un mister di cui si fida, che conosce bene dopo aver puntato tutto sul tecnico boemo di cui era sportivamente innamorato. Non vuole fare un salto nel buio. I bianconeri dovranno ripartire anche da alcuni giocatori che secondo il mio punto di vista sono stati determinanti e hanno grandi prospettive davanti a loro, come Salvi e Alioski. Inoltre recupereranno uomini come Culina che è esploso quest’anno e sicuramente avranno un po’ più di fortuna per quanto concerne gli infortuni», ha continuato.

La salvezza conquistata ai danni dello Zurigo, sarà l’obiettivo anche della prossima stagione ma le cose non saranno così semplici… «I tigurini, a differenza del Lugano, sono implosi prima di tutto come gruppo. Li ho visti dal vivo diverse volte, ho guardato anche la finale di Coppa Svizzera dove meritavano chiaramente Bottani e compagni, e mi hanno dato quest’impressione. L’anno prossimo la lotta per restare in Super sarà ancora più complicata: il Vaduz si è rinforzato e con squadre come il Losanna, il San Gallo e il Lugano possiamo dire che la zona salvezza è ancora più livellata», ha spiegato.

Fra pochi giorni scatterà l’Europeo e, quando si parla di Svizzera, a Lustrinelli si illuminano gli occhi e un filo di emozione e orgoglio traspare nella sua voce. «È una squadra in crescita, è un grande gruppo e il ritiro di Lugano ha fatto benissimo anche per cementare il feeling tra i giocatori e lo staff. C’è un ottimo mix tra giovani e “vecchi”, ovvero tra verve ed esperienza, che crescerà partita dopo partita; contro l’Albania sarà la sfida chiave, ma il punto di forza di questa Nazionale è la difesa. Non segniamo tantissimo, quindi dovremo subire poco, ma le possibilità di arrivare ai quarti sono tante. Le favorite per la vittoria finale sono sempre le stesse, ma attenzione a sottovalutare l’Italia: loro sono abituati a disputare certe partite, si basano sul blocco juventino in difesa e una volta superato il girone diventeranno una mina vagante. L’Europeo, così come un Mondiale, è un evento incredibile che può consacrare tanti nuovi personaggi del calcio internazionale: è una vetrina di mercato incredibile», ha concluso.

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