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«Avrei giocato Copa America e Giochi, ma la Juventus non ha voluto per preparare al meglio la stagione», ha spiegato l'argentino
CORDOBA (Argentina) - Paulo Dybala ribadisce il concetto: fosse per lui, ai Giochi di Rio andrebbe di corsa. Quando l'Argentina chiama, la Joya risponde. Peccato però che a decidere sia il club, la Juventus, che con inflessibile rigore ha fatto sapere che non concederà il nullaosta al suo calciatore per partecipare all'Olimpiade.
«Nelle prossime settimane me ne starò a riposo a Cordoba, a mangiare asado con i miei amici mentre guarderò le partite della Copa America Centenario in tv», confessa con amarezza l'attaccante a La Nacion.
«Avevo già avuto dei dubbi quando spiegai alla società che probabilmente sarei stato convocato e mi fu risposto che avrebbero dovuto valutare, che non sarebbe stato facile e che avrebbero dovuto parlare con l'allenatore», continua.
«Inoltre, mi fecero capire che per loro era difficile lasciarmi andare perché i Giochi si svolgono in contemporanea all'inizio della Serie A. E il tema della preparazione è fondamentale per la Juventus». Evidentemente, però, Dybala non ha capito.
Meno pungente Paulo quando commenta le voci di mercato che lo vorrebbero blindato dai bianconeri a fronte di sontuose offerte, da 90 milioni di euro, formulate da Barcellona ed Atletico: «Se è così sono contento, perché vuol dire che sto facendo bene. E ringrazio la Juventus, perché non facile dire no ad un’offerta del genere».
